LEZIONE 17.4 Il luogo Le mura aureliane e CIVI CA IL LUOGO Per fronteggiare la carenza di soldati, provocata dal calo demografico che segu la crisi economica, gli imperatori arruolarono con sempre maggiore frequenza truppe mercenarie, reclutate tra le popolazioni stanziate al di fuori dei domini imperiali. Il mutamento delle condizioni economiche e demografiche comport quindi anche una profonda revisione delle strategie militari adottate dai Romani. Nei primi secoli dell impero la sicurezza dei confini era stata garantita dalla presenza di popoli-clienti legati a Roma da vincoli di dipendenza economica e politica; le truppe imperiali avevano il compito di sorvegliarli ma non erano impegnate nel controllo diretto dei confini, ed erano quindi disponibili per le campagne di espansione territoriale. A partire dal III secolo, invece, i popoli-clienti furono progressivamente annessi all interno dell impero. La loro funzione protettiva dei confini venne meno, e perci le truppe romane dovettero essere stanziate direttamente a difesa della sicurezza interna, con l impiego di enormi risorse e, appunto, il reclutamento dei soldati barbari . In questa situazione, tramontava ogni possibilit di avere a disposizione truppe per promuovere nuove conquiste. La potenza travolgente di Roma, che nei secoli precedenti aveva sconfitto ogni nemico che aveva osato ostacolare la sua avanzata, era ormai avviata a un inarrestabile declino. Nel 260 l imperatore Valeriano fu addirittura sconfitto e catturato in Siria dai Sasanidi. La perdita della sicurezza interna testimoniata anche dalla costruzione di una nuova cinta di mura difensive attorno alla citt di Roma, realizzata durante il principato di Aureliano (270-275): era dai tempi della discesa in Italia di Annibale, alla fine del III secolo a.C., che Roma non temeva un invasione straniera. cazion Un impero sempre pi insicuro La crisi del III secolo Edu Le mura aureliane contenevano la pi recente espansione della citt di Roma, che aveva superato i confini segnati dalle mura serviane. La crisi del III secolo aveva reso vulnerabile l impero e la sua capitale: la minaccia dell invasione da parte delle popolazioni barbare provenienti da Nord andava contrastata anche con nuove e pi robuste strutture difensive. Nel corso di quattro anni, a partire dal 270, Roma vide la costruzione di queste mura, che furono infatti ulteriormente fortificate da interventi successivi. Si stima che al progetto varato da Aureliano abbiano partecipato esperti dell arte militare, ma le mura identificavano anche un confine commerciale, dal momento che sorsero in prossimit di un ideale confine doganale preesistente. L urgenza motiv una tecnica edile che invest il lavoro simultaneo di pi squadre impegnate in diversi distretti. Alla fine dei lavori, Roma guadagn una struttura composta da 378 porzioni di muro merlato, interrotto, ogni 30 metri, da un numero complessivo di 381 torri a sezione rettangolare e 14 ingressi principali; senza contare gli spazi destinati ad accogliere i servizi accessori. Dove il terreno era in pendenza, il versante interno della struttura era rafforzato da terrapieni. L efficienza del dispositivo difensivo era garantita dalla mancanza di zone morte: la visibilit e lo spazio di manovra bellica erano garantiti in qualsiasi punto delle mura che, ovviamente, sorsero in prossimit della maggior riserva idrica della capitale, sulla sponda sinistra del Tevere. FINO A NOI Le mura aureliane sono famose in tutto il mondo per l ottimo stato di conservazione che presentano. Tuttavia, edificazioni e strutture posticce successive ne hanno deturpato l aspetto: le mura aureliane sembrano oggi doversi difendere dalle strutture abitative e a destinazione commerciale che vi si sono aggrappate. Non hanno pi scopo difensivo, ma sono ancora poderose per buona parte del loro percorso che, anticamente, correva per circa 19 chilometri. Ad oggi sono le mura di cinta pi longeve e lunghe al mondo. Un tratto delle mura aureliane. 97