L’ARCHITETTURA DEL PRIMO RINASCIMENTO FILIPPO BRUNELLESCHI (1377-1446) il maestro dell’arte del costruire Considerato uno dei fondatori del Rinascimento, Brunelleschi crea un nuovo stile architettonico in cui le proporzioni tra le parti di un edificio seguono precisi rapporti matematici. LO STUDIO DELL’ANTICO Nato a Firenze, dopo una , Filippo Brunelleschi partecipa al concorso per la realizzazione di una porta in bronzo per il battistero della città. Non riuscendo ad aggiudicarsi la commissione, deluso, parte per Roma con l’amico Donatello (p. 229), per dedicarsi allo , con un particolare interesse per l’architettura. Rientrato a Firenze, effettua una serie di ricerche ed , un metodo che permette di rappresentare sul piano la profondità dello spazio, e inizia a progettare le sue opere, tra cui la grande cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore (p. 224), conosciuta in tutto il mondo. formazione da orafo studio delle antichità classiche esperimenti sulla prospettiva IL CONCORSO PER LA PORTA DEL BATTISTERO Nel i mercanti di Firenze bandiscono un per la realizzazione di una . L’abilità nella fusione assicura la vittoria allo scultore fiorentino (Pelago, Firenze, 1378 - Firenze, 1455), come egli stesso sostiene nelle sue memorie. 1401 concorso porta in bronzo per il battistero della città Lorenzo Ghiberti Tuttavia, un’altra testimonianza rivela che il concorso viene vinto a pari merito da Brunelleschi e Ghiberti, ma il primo rinuncia all’incarico non volendo condividere il lavoro con il collega. , , 1403-1424 ca., bronzo dorato, 506×387 cm. Firenze, Battistero di San Giovanni. Lorenzo Ghiberti Porta nord , XI-XV secolo. Firenze. Il Battistero di San Giovanni a Firenze è un a pianta ottagonale. I suoi tre ingressi sono chiusi da altrettante porte decorate da formelle in bronzo dorato. Quella settentrionale viene realizzata da Lorenzo Ghiberti a seguito della vittoria del concorso del 1401. Battistero di San Giovanni edificio romanico DUE LINGUAGGI A CONFRONTO I concorrenti devono realizzare una raffigurante il   . formella ▶ Sacrificio di Isacco L’Antico Testamento narra che Dio, per mettere alla prova la fede di Abramo, gli ordina di sacrificare il proprio figlio Isacco, ma poco prima dell’uccisione invia un angelo a fermare la sua mano: ormai la fede di Abramo è provata e potrà sacrificare un ariete al posto del ragazzo. Le prove di Ghiberti e Brunelleschi mostrano due linguaggi molto diversi. Ghiberti propone una composizione ancora legata alla  , dove i personaggi assumono  : a sinistra i due servi stanno parlando tra loro, a destra Abramo punta il coltello verso il figlio che si espone al colpo con coraggio, mentre l’angelo arriva dall’alto, senza fretta. tradizione gotica pose “gentili” Brunelleschi, invece, decide di rappresentare l’attimo culminante dell’azione in modo molto più concitato: mentre Abramo blocca con forza la testa di Isacco, che si dibatte, arriva l’angelo a fermare il sacrificio. La   della scena centrale, però, sembra non coinvolgere i due servitori in basso. grande drammaticità Nelle formelle entrambi gli artisti dimostrano la  : la figura di Isacco di Ghiberti, per esempio, sembra una scultura greca, mentre Brunelleschi, per il servo rappresentato in basso a sinistra, si ispira allo  , una famosa statua antica. conoscenza dell’arte classica Spinario    Video – La formella di Ghiberti per il Battistero di Firenze , , 1401, bronzo parzialmente dorato, 45×38 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Lorenzo Ghiberti Sacrificio di Isacco   Video – La formella di Brunelleschi per il Battistero di Firenze , , intero e particolare del servo, 1401, bronzo parzialmente dorato, 45×38 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Filippo Brunelleschi Sacrificio di Isacco OSSERVA E CONFRONTA LORENZO GHIBERTI ✓ Lo stile legato alla tradizione gotica ✓ Le pose “gentili” dei personaggi ✓ La figura di Isacco ispirata a una scultura greca FILIPPO BRUNELLESCHI ✓ Lo stile nuovo ✓ La drammaticità della scena ✓ La figura del servo ispirata allo Spinario A sinistra, , , particolare del servo, 1401, bronzo parzialmente dorato. Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Filippo Brunelleschi Sacrificio di Isacco A destra, , I secolo d.C., marmo, h 84,5 cm. Firenze, Gallerie degli Uffizi. Lo è una di un dell’età ellenistica raffigurante un giovane seduto mentre, con la gamba sinistra accavallata, cerca di togliersi una spina dal piede. Spinario Spinario copia romana originale greco  pagina 222  Un luogo per l’accoglienza Nel Medioevo gli ospedali erano spazi destinati a offrire ricovero a tutti coloro che ne avevano bisogno: malati, pellegrini e orfani. Nel 1419 Filippo Brunelleschi viene chiamato a progettare l’   a Firenze, un istituto dedicato esclusivamente all’accoglienza e alla cura dei bambini abbandonati. ▶ Ospedale degli Innocenti L’edificio si affaccia su una grande piazza con un loggiato che, su modello degli ospedali medievali, accoglie le persone che vi giungono. Tuttavia Brunelleschi lo progetta in modo nuovo: le seguono le stabilite dagli ordini architettonici utilizzati dagli antichi greci. Lo schema in figura mostra come l’altezza delle colonne (a) corrisponda alla distanza tra due di queste; di conseguenza gli archi, a tutto sesto, hanno il raggio pari alla metà dell’altezza delle colonne stesse (a/2). nove grandi arcate proporzioni La della costruzione è sottolineata dall’uso di due soli materiali: l’ per le pareti e la per gli elementi architettonici. semplice geometria intonaco bianco pietra grigia Qualche anno dopo l’inizio dei lavori, Brunelleschi lascia l’incarico e l’edificio viene terminato da altri architetti. Il piano superiore, con le finestre, è un’aggiunta successiva.   Video – Lo Spedale degli Innocenti di Brunelleschi a Firenze , , veduta frontale del loggiato, 1419-1427. Firenze. Filippo Brunelleschi Ospedale degli Innocenti Rapporti proporzionali del loggiato. OSSERVA L’OPERA ✓ Lo studio delle proporzioni ✓ La semplice geometria dell’edificio ✓ L’intonaco e la pietra grigia SCOPRI DI PIÙ i putti in fasce Simbolo dell’istituto sono i putti (bambini) in fasce posti tra gli archi, realizzati intorno al 1480 dallo scultore fiorentino   con la tecnica della   (p. 233). Andrea della Robbia terracotta invetriata , , 1485 ca., terracotta invetriata policroma. Firenze, Loggiato dell’Ospedale degli Innocenti. Andrea della Robbia Putto in fasce