L’ARCHITETTURA DEL PRIMO RINASCIMENTO LEON BATTISTA ALBERTI (1404-1472) l’intellettuale del Quattrocento Alberti è un uomo dai molti interessi. Studia l’Antico e in particolare l’architettura, a cui si dedica progettando opere ispirate alle forme semplici e maestose degli edifici romani. UN ARCHITETTO “MODERNO” Leon Battista Alberti, figlio di un banchiere fiorentino in esilio, nasce a Genova; studia prima a Venezia, poi a Padova e infine a Bologna, dove si laurea in diritto canonico (l’insieme delle leggi della Chiesa). Fin da giovane scrive testi in latino e in volgare, tra cui importanti . trattati teorici sulle arti Funzionario al servizio di papa Eugenio IV, vive a Roma, dove può studiare i monumenti antichi. Per lavoro viaggia molto e, nel 1434, è a Firenze dove conosce le opere di Brunelleschi. A cinquant’anni compiuti Alberti inizia a dedicarsi all’architettura, ma affidandola ad altri, come molti architetti dei nostri giorni. non dirige mai l’esecuzione dei suoi progetti FORME CLASSICHE PER UNA CHIESA GOTICA Alla metà del Quattrocento il signore di Rimini, Sigismondo Pandolfo Malatesta, commissiona all’Alberti il rinnovamento della chiesa gotica della città, dedicata a san Francesco, conosciuta oggi come   . ▶ Tempio Malatestiano L’architetto sceglie di ricoprire il vecchio edificio con un , ispirandosi agli antichi (p. 114), in modo da creare una sorta di guscio. rivestimento in pietra archi di trionfo romani La nuova facciata è composta da un alto basamento su cui poggiano quattro semicolonne; tra queste vi sono tre grandi archi a tutto sesto di cui quello centrale, dove si apre la porta d’accesso, è decorato da antichi marmi colorati provenienti da Ravenna. Il progetto rimane incompiuto, ma una medaglia, realizzata per la consacrazione della chiesa, ci mostra come sarebbe apparsa la facciata a lavori ultimati.   Video – Tempio Malatestiano , , facciata, 1447 ca. Rimini. Leon Battista Alberti Tempio Malatestiano OSSERVA L’OPERA ✓ Il rivestimento  in pietra ✓ I riferimenti  all’architettura  romana ✓ Il progetto  incompiuto , , 1450, bronzo, Ø 4 cm. Firenze, Museo Horne. Matteo de’ Pasti Medaglia con il Tempio Malatestiano  pagina 227  UNA FACCIATA INNOVATIVA A Firenze l’Alberti deve intervenire su un altro edificio gotico, per volere del ricco mercante Giovanni Rucellai, che gli affida il completamento della facciata della   . ▶ Chiesa di Santa Maria Novella Il rivestimento era stato iniziato nel XIV secolo ma non concluso: le due porte laterali e la serie di tombe, inquadrate da archi a sesto acuto nella parte inferiore dell’edi­ficio, erano già state ricoperte da secondo la fiorentina (p. 220). L’architetto completa la facciata, usando gli stessi materiali, ma ispirandosi all’ . Il portale maggiore viene inserito in un arco a tutto sesto, affiancato da due semicolonne corinzie su alti piedistalli che si ripetono ai lati della facciata, conclusa all’estremità da due lesene a fasce bianche e verdi. Sopra le colonne c’è un’alta cornice orizzontale, decorata a quadrati, che divide la parte inferiore della facciata da quella superiore. Quest’ultima è ispirata a un : quattro lesene bicrome sorreggono una trabeazione e un timpano decorato da un sole raggiante. Due uniscono la parte superiore a quella inferiore. marmi bianchi e verdi tradizione medievale architettura classica tempio classico ampie volute laterali   Video – Santa Maria Novella , , facciata, 1458-1470. Firenze. Leon Battista Alberti Chiesa di Santa Maria Novella La facciata può essere inscritta in un quadrato che a sua volta può essere ripartito in tre quadrati più piccoli, a riprova della grande attenzione dell’Alberti per la geometria e le proporzioni. Schema delle proporzioni della facciata della Chiesa di Santa Maria Novella. OSSERVA L’OPERA ✓ L’uso dei tradizionali marmi bianchi e verdi ✓ Il riferimento all’arte classica ✓ La geometria e le proporzioni