LA SCULTURA DEL PRIMO RINASCIMENTO DONATELLO (1386-1466) il rinnovatore della scultura Donatello è considerato uno dei padri del Rinascimento per la sua capacità di creare figure dagli atteggiamenti naturali e fortemente espressive, partendo dallo studio dell’arte classica. UNA LUNGA CARRIERA , detto Donatello, nasce a Firenze e inizia la sua formazione trascorrendo due anni a Roma, con l’amico Brunelleschi, per studiare la . Tornato a Firenze, entra nella , dove si sta realizzando la porta del battistero (p. 220). All’età di vent’anni inizia a lavorare come scultore nella cattedrale fiorentina e presto riceve le sue prime importanti commissioni, diventando sia a Firenze sia in altre città: lavora infatti a Siena, a Napoli, a Prato, a Roma e a Padova. In quest’ultima rimane dieci anni, influenzando con le sue opere estremamente realistiche anche gli artisti dell’area padano-veneta. Rientrato in Toscana, muore a Firenze all’età di ottant’anni, un vero record per quei tempi! Donato di Niccolò Bardi statuaria antica bottega di Lorenzo Ghiberti uno degli artisti più richiesti Un’opera Fra tradizione e innovazione Donatello ha poco più di vent’anni quando gli viene commissionato il   . La scultura in marmo rappresenta il giovane eroe biblico che, con una semplice fionda, era riuscito a sconfiggere Golia, il terribile gigante nemico del suo popolo. ▶ David vittorioso L’opera presenta degli elementi ancora legati alla tradizione gotica, come il e la , ma contemporaneamente mostra alcune novità: la veste si apre in basso a rivelare la gamba sinistra e il braccio corrispondente si piega sul fianco, facendo assumere al giovane un atteggiamento quasi noncurante. panneggio poco realistico posa ancheggiante e sinuosa La scultura è destinata inizialmente a uno dei contrafforti della cattedrale fiorentina, ma una volta messa in opera, appare troppo piccola, così qualche anno più tardi viene collocata nel Palazzo dei Priori (p. 189). In questa occasione Donatello è chiamato a intervenire sulla , che giace ai piedi dell’eroe; infatti, mostra una più e una , segno di una maggiore abilità raggiunta dallo scultore. testa di Golia accurata definizione dei dettagli nuova espressività del volto , , 1408-1409, marmo, h 191 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Donatello David vittorioso OSSERVA L’OPERA ✓ La posa sinuosa ✓ La gamba sinistra scoperta ✓ La mano sul fianco  pagina 230  UNA STATUA “VIVA” Intorno al 1416 i fabbricanti fiorentini di spade e corazze commissionano a Donatello una scultura in marmo di   , il loro protettore. Secondo la leggenda, questi era un eroe cristiano che aveva salvato una principessa da un drago. ▶ San Giorgio Donatello lo rappresenta come un , che indossa armatura e mantello. Le sue gambe sono forti e il torace sembra sollevarsi per respirare; con una mano si appoggia allo scudo, leggermente il busto da un lato e la testa dall’altro. cavaliere giovane e vigoroso ruotando Lo , , lo rende estremamente . Questa nuova naturalezza della figura è ben espressa dalle parole di Giorgio Vasari, artista e letterato autore de , che alla metà del Cinquecento descrive le opere di Donatello simili a «persone vive e non più statue». sguardo attento e concentrato espressivo Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetti , , 1416-1417, marmo, h 209 cm. Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Donatello San Giorgio OSSERVA L’OPERA ✓ La figura vigorosa  e proporzionata ✓ L’espressività  del volto ✓ L’uso dello  stiacciato Lo spazio scolpito La statua di san Giorgio è completata in basso da una lastra di pietra raffigurante il   . Donatello impiega qui una nuova tecnica: lo “ ” (schiacciato). ▶ Combattimento di san Giorgio col drago stiacciato Si tratta di un tipo di rilievo nel quale il senso della profondità è reso attraverso la (visibile nel portico a destra e nella grotta a sinistra) e l’utilizzo di uno , più sottile a mano a mano che ci si muove dal primo piano verso lo sfondo. In lontananza si intravedono, appena accennati, nuvole e alberi mossi dal vento: una novità rivoluzionaria rispetto ai fondi piatti dell’arte medievale. prospettiva spessore differente