LA PITTURA DEL PRIMO RINASCIMENTO ANDREA MANTEGNA (1431-1506) al servizio dei Gonzaga Grande appassionato del mondo classico e aggiornato sulle novità della prospettiva, Mantegna opera nelle corti dell’area padana creando spettacolari scorci prospettici. UN TALENTO PRECOCE Figlio di un falegname, Andrea Mantegna nasce a Isola di Carturo, l’attuale Isola Mantegna, in provincia di Padova. Già all’età di dieci anni è apprendista di (Padova, 1397-1468), un pittore che studia e colleziona oggetti antichi. Francesco Squarcione Nella bottega del maestro, Andrea sviluppa l’ , che resterà sempre una delle sue grandi passioni, insieme alla e alla , introdotta a Padova da Donatello. A soli diciassette anni il giovane artista lascia il maestro per lavorare in proprio. La sua attività si svolge prevalentemente alla corte di Mantova, dove si trasferisce nel 1460, restando per tutta la vita al servizio di Ludovico II Gonzaga. interesse per l’archeologia geologia prospettiva UNA LOGGIA DIPINTA L’opera più famosa di Mantegna è il ciclo di affreschi noto come la , dipinto nel Castello di San Giorgio, nel complesso del Palazzo Ducale di Mantova. ▶ Camera degli Sposi Si tratta di una stanza a pianta quadrata interamente affrescata a simulare una : sulla parte inferiore delle pareti è rappresentato un finto zoccolo marmoreo sul quale poggiano dei pilastri dipinti che suddividono ogni lato in tre illusorie aperture ad arco. Queste sono attraversate da un’asta di ferro dipinta con appese delle tende, solo in parte scostate per mostrare , castelli, giardini e scene che si svolgono all’esterno della loggia. aperta loggia paesaggi di campagna Sulla compare con tutti gli appartenenti alla famiglia. parete nord ▶ La corte Gonzaga Video – La di Andrea Mantegna Camera degli Sposi , , veduta di insieme, 1465-1474, affresco. Mantova, Palazzo Ducale. Andrea Mantegna Camera degli Sposi , , parete nord della Camera degli Sposi, 1465-1474, affresco. Mantova, Palazzo Ducale. La famiglia Gonzaga: a sinistra, il marchese Ludovico sta parlando col suo segretario; intorno alla marchesa, seduta al centro, vi sono i loro figli, i personaggi della corte e il cane Rubino. Andrea Mantegna La corte Gonzaga OSSERVA L’OPERA ✓ Le pareti interamente affrescate ✓ La finta loggia con tende ✓ I paesaggi e le scene oltre la loggia pagina 247 L’ILLUSIONE PROSPETTICA Sul della , Mantegna dipinge una che al centro si apre, in maniera illusionistica, con un . Impiegando la , l’artista rappresenta infatti un’apertura che lascia intravedere un cielo attraversato da nuvole. soffitto Camera degli Sposi finta volta ▶ Oculo con putti e figure femminili prospettiva “da sotto in su” Alla balconata che delimita l’oculo si affacciano un pavone, dei puttini alati (alcuni dei quali mostrano solo la testa o una mano), un moro con turbante e alcune giovani ragazze della corte che sembrano preparare uno scherzo: avranno intenzione di buttare giù il vaso posto in bilico sul parapetto? , , soffitto della Camera degli Sposi, 1465-1474, affresco. Mantova, Palazzo Ducale. Andrea Mantegna Oculo con putti e figure femminili OSSERVA L’OPERA ✓ Lo scorcio prospettico ✓ La varietà dei personaggi ✓ Il vaso in bilico pagina 248 Un audace scorcio prospettico Il è un dipinto che Mantegna aveva probabilmente realizzato solo per sé stesso e viene ritrovato poco dopo la sua morte dal figlio Ludovico. ▶ Cristo morto L’opera raffigura il corpo senza vita di Gesù, pronto per la sepoltura; l’immagine occupa quasi completamente la scena che si svolge all’ . interno del sepolcro Cristo è raffigurato di fronte, in , così che i si trovano e sporgono dalla lastra di marmo sulla quale giace il corpo pronto per essere cosparso di unguenti profumati, secondo l’usanza delle sepolture ebraiche. forte scorcio prospettico piedi in primo piano Sulle piante dei piedi e sulle mani si vedono i fori lasciati dai chiodi, con i quali è stato crocifisso. Le gambe sono coperte dal , il panno usato per avvolgere i defunti, e la testa, leggermente sollevata e circondata da un’ quasi invisibile, è appoggiata su un cuscino. sudario aureola A destra, in ombra, si trova il vasetto degli e sul lato opposto Cristo morto: sono l’apostolo Giovanni, la Vergine Maria e Maria Maddalena, una delle seguaci più vicine a Gesù. Di lei, che sta gridando il suo dolore, si intravede appena il volto, quasi completamente nascosto nell’ombra. unguenti tre figure piangono , , 1475-1478 ca., tempera su tela, 68×81 cm. Milano, Pinacoteca di Brera. Andrea Mantegna Cristo morto OSSERVA L’OPERA ✓ Il forte scorcio prospettico ✓ L’aureola appena accennata ✓ Le tre figure dolenti