LA PITTURA DEL PRIMO SEICENTO CARAVAGGIO (1571-1610) un pittore rivoluzionario Tra gli artisti più importanti di tutti i tempi, Caravaggio porta la realtà sulla tela e con la sua pittura segna l’arte del Seicento. Una vita breve e avventurosa nasce a Milano da una famiglia di Caravaggio, un paese della pianura bergamasca, da cui deriva il suo soprannome. Dopo aver svolto l’apprendistato nella bottega di un pittore lombardo, intorno ai venti anni si trasferisce a : gli inizi sono molto difficili e, con i suoi quadri, riesce a malapena a  Michelangelo Merisi Roma mantenersi. Tuttavia, col tempo, l’artista ottiene fama e ricchezza, ma questo non calma il suo carattere inquieto e litigioso . È infatti spesso coinvolto in violente risse ed è più volte arrestato, finché nel 1606 viene condannato a morte per omicidio. Caravaggio è costretto a scappare da Roma e a trascorrere gli ultimi anni della sua vita da fuggiasco. Continuando a lavorare, si sposta prima a , poi a e ancora in , fino a quando, all’età di trentanove anni, muore sulla spiaggia di Porto Ercole, in Toscana, mentre cerca di tornare a Roma. Napoli Malta Sicilia I quadri allo specchio La grande novità introdotta da Caravaggio consiste nella scelta di . Per ottenere questo risultato, utilizza un sistema semplice ma efficace: dopo aver sistemato nel suo studio i modelli e gli oggetti che vuole rappresentare e dopo aver attentamente illuminato la scena, l’artista utilizza uno per inquadrare ciò che gli interessa raffigurare sulla . Questo strumento consente a Caravaggio di catturare l’attimo osservato, come le fotografie che scattiamo oggi. Attraverso lo specchio l’artista riesce anche a dipingere sé stesso come modello; per esempio, in una delle sue opere giovanili, il , si ritrae durante un periodo di malattia “travestito” da dio del vino. rappresentare la realtà specchio tela ▶ Bacchino malato ,  , 1595 ca., olio su tela, 67×53 cm. Roma, Galleria Borghese. Caravaggio Bacchino malato OSSERVA L’OPERA ✓ Le labbra bianche ✓ Lo sguardo spento ✓ Il brutto colorito  pagina 315 Il racconto della vita reale Per rappresentare la realtà Caravaggio sceglie i modelli tra le , anche se sono ladri, truffatori e malviventi. Sono proprio questi, con i loro difetti e il loro aspetto spesso trasandato, a diventare i protagonisti delle sue opere. Anche i soggetti vengono talvolta tratti dal mondo reale, rappresentando . persone del popolo scene di vita quotidiana Nella tela sono raffigurati tre ragazzi a mezzo busto disposti intorno a un tavolo coperto con un tappeto, su cui si trova una scacchiera da backgammon. Due di loro stanno giocando a carte, ma, se si fa bene attenzione, ci si accorge che in realtà il quadro rappresenta una truffa: il ragazzo elegantemente vestito di nero viene ingannato dal giocatore che nasconde le carte dietro la schiena, con l’aiuto dell’amico. ▶ I bari ,  , 1595 ca., olio su tela, 94×131 cm. Fort Worth (Stati Uniti), Kimbell Art Museum. Caravaggio I bari OSSERVA L’OPERA ✓ Il guanto usurato ✓ La piuma rovinata del cappello ✓ Le carte nascoste dietro la schiena La natura morta protagonista Caravaggio è uno dei primi pittori a dare agli la stessa importanza che fino a quel momento era stata riservata ai temi storici e alle scene sacre; per lui infatti non è importante quale soggetto si rappresenta, ma come lo si dipinge. C’è un’opera dell’artista che spiega bene questo concetto: si tratta della . Su uno sfondo chiaro è rappresentata solamente una cesta piena di frutta, appoggiata sul bordo di un tavolo e dipinta con tanto che avvicinandosi si potrebbe essere tentati di cogliere un chicco d’uva. La scelta di frutti non perfetti, sciupati o addirittura marci, vuole porre l’accento sulla realtà di quei cibi e forse rappresenta la , che sono destinate a finire. oggetti inanimati ▶ Canestra di frutta realismo precarietà di tutte le cose viventi , , 1594 ca., olio su tela, 46×64,5 cm. Milano, Pinacoteca Ambrosiana. Caravaggio Canestra di frutta OSSERVA L’OPERA ✓ Il cesto che sporge dal tavolo ✓ La mela mangiata dal bruco ✓ La foglia di fico accartocciata  pagina 316 L’uso della luce Alla fine del Cinquecento, Caravaggio riceve la commissione di tre tele da collocare nella a Roma; è la prima volta che le sue opere sono destinate a un luogo pubblico. Gli viene richiesto di rappresentare le storie della vita di san Matteo, il quale, prima di diventare apostolo, era un esattore delle tasse. Chiesa di San Luigi dei Francesi Il quadro più conosciuto del ciclo, la , raffigura Gesù che invita Matteo a seguirlo. ▶ Vocazione di san Matteo La scena si svolge in un ambiente piccolo, disadorno e scuro. A sinistra cinque uomini sono seduti intorno a un tavolo e contano del denaro: quello al centro, con la lunga barba, è Matteo. Anche qui i modelli sono persone comuni vestite con abiti tipici dell’epoca. A destra fanno il loro ingresso Gesù e l’apostolo Pietro, abbigliati invece con tuniche all’antica. Gesù indica Matteo il quale a sua volta indica se stesso, stupito perché incredulo di essere proprio lui a essere “chiamato”. Il gesto di Gesù è accompagnato da un proveniente dall’esterno, un raggio che illumina i dettagli importanti della composizione. fascio di luce Questa luce ha la funzione di fare emergere gli elementi dal fondo scuro, ma anche di rappresentare la presenza di Dio. La luce divina è colta solo da Matteo. I due uomini più a sinistra, infatti, non la vedono e continuano nei loro affari, mentre quelli a destra, pur voltandosi verso la luce, non la comprendono e quindi non riconoscono Gesù.  Asset ID: 382 ( )  sta-vidrac-vocazione-di-san-matte250.mp4 ,  , 1600-1601, olio su tela, 322x340 cm. Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli. Caravaggio Vocazione di san Matteo OSSERVA L’OPERA ✓ Il fascio di luce ✓ La teatralità della scena ✓ I personaggi interpretati da persone comuni  pagina 317 Un’opera controversa Non sempre la pittura di Caravaggio è apprezzata dai suoi contemporanei, per esempio la , una tela dipinta per la Chiesa di Santa Maria della Scala a Roma, è considerata inopportuna. Per rappresentare Maria, infatti, il pittore usa come modella una donna annegata, per dare l’idea di un . La figura appare abbandonata in maniera scomposta, con i piedi nudi in primo piano, le caviglie e il ventre gonfi e i capelli scompigliati. ▶ Morte della Vergine corpo vero privo di vita Dietro alla Vergine si trovano gli apostoli, vecchi, calvi, scalzi e addolorati, mentre la Maddalena, seduta in primo piano, si abbandona al pianto. La scena si svolge in una camera disadorna, con pochi elementi: il letto, la sedia, la bacinella e la grande tenda rossa appesa al soffitto, che contribuisce a dare un alla composizione. aspetto teatrale Come in molte opere di Caravaggio, l’ambiente scuro è illuminato soltanto dalla proveniente , da una fonte fuori dal quadro; il fascio luminoso sottolinea gesti ed espressioni e accende, in particolare, il colore rosso del drappo appeso e dell’abito di Maria. luce naturale da sinistra Ma le coraggiose scelte proposte da Caravaggio per quest’opera non piacciono ai frati che hanno commissionato la tela, i quali rifiutano il dipinto considerandolo scandaloso per l’eccessivo . realismo ,  , 1604-1606, olio su tela, 369×245 cm. Parigi, Musée du Louvre. Caravaggio Morte della Vergine OSSERVA L’OPERA ✓ L’uso della luce ✓ L’ambiente semplice ✓ La Vergine, una donna realmente morta