LA PITTURA DEL PRIMO SEICENTO ANNIBALE CARRACCI (1560-1609) la via del classicismo Combinando il gusto per la pittura di genere al riferimento all’arte classica, Annibale Carracci diventa uno dei più importanti artisti della Roma seicentesca. Il fascino delle scene di genere Annibale nasce a Bologna nel 1560. Figlio di un sarto e nipote di un macellaio, ha modo fin da piccolo di osservare la realtà che lo ispirerà per i suoi primi dipinti con soggetti tratti dal . Annibale Carracci è infatti, con Caravaggio, uno dei pionieri delle cosiddette scene di genere, un termine usato comunemente per definire dipinti ispirati alla vita quotidiana delle persone umili. Ne sono esempi di Caravaggio (p. 315) e la    di Annibale, opera degli esordi. mondo reale I bari ▶ Grande macelleria Qui Carracci raffigura con estrema precisione della bottega, dove alcuni garzoni stanno  ogni dettaglio lavorando: il giovane con il lungo grembiule bianco pesa della carne, un altro inginocchiato a terra sta uccidendo un capretto, mentre un suo collega sta agganciando alla trave grossi pezzi di carne. Questa è la vera protagonista della scena: si capisce da come il pittore “racconta” con grande minuzia i corpi degli animali e le fette poggiate sul bancone. L’opera risale al 1582 circa. In quello stesso anno Annibale, insieme al fratello Agostino e al cugino Ludovico, fonda l’ , una sorta di per formare i giovani artisti sia attraverso la copia dal sia attraverso lo studio dei modelli classici. Accademia degli Incamminati scuola d’arte vero ,  , 1582 ca., olio su tela, 185x266 cm. Oxford (Regno Unito), Christ Church Picture Gallery. Annibale Carracci Grande macelleria OSSERVA L’OPERA ✓ L’abbigliamento dei tre garzoni ✓ I corpi squartati degli animali ✓ Le fette di carne sul tavolo  pagina 323 Un nuovo classicismo Fra tradizione e innovazione Nel 1595 Annibale giunge a , dove sviluppa il proprio stile in , ispirandosi ai grandi maestri del Cinquecento, e alle statue antiche. In breve tempo diventa famoso e riceve commissioni dai più importanti signori del tempo, tra i quali Odoardo Farnese, che affida a lui e alla sua bottega la decorazione della volta della galleria del suo palazzo (la cosiddetta Sala Grande). Il tema dovrà essere mitologico:    . Roma senso classico ▶ Gli amori degli dèi Annibale racconta gli in , divise tra loro da finte architetture dipinte: ogni episodio così ha una sorta di cornice, proprio come se fosse un dipinto fissato al soffitto. Amori tredici scene Al centro raffigura il    , mettendo in scena un “groviglio” di personaggi che festeggiano i due innamorati seduti sui loro carri. L’atmosfera è gioiosa e le varie figure sembrano danzare al ritmo della musica dei satiri, che suonano i corni. ▶ Trionfo di Bacco e Arianna I , la delle figure, che riprendono la statuaria antica, e la loro sono i tratti distintivi della nuova pittura di Annibale, perfetta fusione di . colori brillanti bellezza ideale vitalità tradizione e innovazione ,  , 1598-1609, affresco. Roma, Palazzo Farnese, Sala Grande. Annibale Carracci Gli amori degli dèi ,  , dagli  , 1598-1609, affresco. Roma, Palazzo Farnese, Sala Grande. Annibale Carracci Trionfo di Bacco e Arianna Amori degli dèi OSSERVA L’OPERA ✓ I corpi statuari e muscolosi delle figure ✓ L’atmosfera festante ✓ I colori brillanti