LE CIVILTÀ MESOPOTAMICHE L’ARTE SUMERA architetture monumentali e sculture simboliche Tra il IV e il III millennio a.C., in Mesopotamia, si sviluppa la civiltà dei Sumeri.  Nelle loro città, grandi templi e raffinate sculture celebrano le divinità e il prestigio dei re. Le prime città I Sumeri organizzano il loro territorio in indipendenti, ognuna governata da un re-sacerdote. città-stato Le città sumere sono spesso in guerra tra di loro e per questo sono protette da alte . Al loro interno si trovano botteghe, abitazioni private e i principali edifici pubblici, come il tempio-palazzo del re. Per le costruzioni sono impiegati principalmente i , ottenuti lasciando essiccare al sole un impasto di paglia e argilla. I Sumeri dimostrano anche grande abilità nel costruire canali e sistemi per sfruttare l’acqua e sviluppare così l’agricoltura. I raccolti sono talmente abbondanti che, per contare e registrare le granaglie che entrano nei loro magazzini, inventano la prima forma di , detta perché fatta di segni a forma di cuneo. mura mattoni crudi scrittura cuneiforme Una torre a gradoni L’architettura tipica dell’arte sumera è la (“montagna di dio”), un edificio di grandi dimensioni che domina la città, elevandosi verso il cielo. È costituita da e , collegate da lunghe rampe di . ziqqurat piattaforme sovrapposte decrescenti scale Al suo interno si trovano spazi destinati a . diverse funzioni La   superava i 20 metri di altezza. Sulla sommità sorgeva il tempio dedicato a Nanna, dio della luna; nella piattaforma di mezzo si trovavano gli appartamenti reali e le sale di rappresentanza, mentre in basso c’erano i depositi e i magazzini. ▶ Ziqqurat di Ur UNESCO PATRIMONIO MONDIALE   Video – La Ziqqurat di Ur , 2100 a.C., mattoni. Tell el-Mukayyar (Iraq). Ziqqurat di Ur OSSERVA L’OPERA ✓ Le dimensioni monumentali ✓ La struttura a gradoni ✓ La scalinata centrale Disegno ricostruttivo della Ziqqurat di Ur.  pagina 35  Un’arte celebrativa I Sumeri sono abili scultori. Realizzano statuette e bassorilievi dai significati religiosi e simbolici. La è impiegata nei pannelli che illustrano storie mitologiche e imprese vittoriose: si tratta di immagini molto efficaci per esaltare il potere assoluto del sovrano e la sua natura divina. tecnica del bassorilievo Il frammento della   , una lastra di cui si conservano solamente sette pezzi, è inciso con una lunga (cioè un’iscrizione) che celebra la vittoria di re Eannàtum contro la città di Umma. ▶ Stele degli Avvoltoi epigrafe Gli , che danno il nome all’opera, sono rappresentati , mentre stringono nei loro becchi le teste, orrendamente staccate, dei nemici sconfitti. La risulta , cioè movimentata, e carica di . avvoltoi in volo scena dinamica dramma Originariamente la lastra faceva parte del lato della stele definito “storico”, dedicato all’impresa del re e dei suoi soldati. Sul lato opposto, quello “mitologico”, erano invece scolpite le divinità accorse in aiuto del sovrano. , 2450 a.C. ca., pietra calcarea. Parigi, Musée du Louvre. Stele degli Avvoltoi OSSERVA L’OPERA ✓ Il movimento degli animali ✓ Le teste di profilo dei cadaveri  dei vinti ✓ La scrittura cuneiforme sumera Un dono per gli dèi Dèi e sacerdoti sono molto importanti per la società sumera. Ne sono una prova le piccole statuette votive di , cioè uomini e donne in atteggiamento di preghiera, che vengono lasciate nei templi come offerta perenne alle divinità (per questo si dicono “votive”). oranti Hanno le al petto e gli , come la   . mani giunte occhi spalancati ▶ Statuetta votiva del re di Mari Il sovrano, a torso nudo, indossa una gonna tradizionale, dalla quale pendono lunghi ciuffi di lana. Il volto cattura subito l’attenzione, grazie alle sopracciglia marcate e alle grandi pupille nere. Lo e il mostrano lo stupore dell’uomo di fronte al dio. sguardo fisso sorriso accennato , 2500-2400 a.C. ca., pietra gessosa e steatite, h 46,4 cm. Damasco (Siria), Museo Nazionale. Statuetta votiva del re di Mari OSSERVA L’OPERA ✓ Le mani giunte ✓ I grandi occhi sbarrati ✓ I ciuffi di lana del gonnellino