Storie della STORIA DELL’ARTE Il Settecento In uno dei suoi tanti giri per mercatini di antiquariato Zelda ha trovato la ricostruzione di una camera ottica. Non ha resistito! L’ha subito comprata e ovviamente ora è parcheggiata in libreria, presa di mira da Anubi, che la trova praticissima per affilare le sue unghie. Ecco arrivare i ragazzi... chissà cosa diranno! «Ciao, Zelda!». «Ciao rag...», Zelda non fa in tempo a salutarli che... «Ma che cos’è questo arnese, Zelda?», e si fiondano a curiosare. «È una , praticamente la macchina fotografica del Settecento. Non è fantastica? camera ottica Sapete, molti artisti la usavano per riprodurre fedelmente la realtà nelle loro opere. Vi spiego come funziona. Quando la luce attraversa l’obiettivo, entra in questa scatola, riflette l’immagine esterna in uno specchio inclinato, che a sua volta la proietta, ribaltandola, sulla parete trasparente in alto, proprio lì dove stai guardando tu, Mia. Dovresti vedere Anubi!!!». «Sì, lo vedo», ride Mia. «Gli artisti del Settecento», prosegue Zelda, «grazie alla camera ottica potevano “ricalcare” le vedute del paesaggio e poi ridisegnarle nei loro quadri secondo proporzioni perfette. Un metodo ingegnoso, no? D’altronde il Settecento è stato il secolo dei !». Lumi Il Cioè il secolo della corrente elettrica? SECOLO DEI LUMI? Zelda sorride. «Non proprio, Leo! Quando si parla di “Lumi” si intende sì una luce, ma quella della ! Non avete mai sentito parlare dell’Illuminismo? Il Settecento è un periodo di cui contribuì proprio l’ , un movimento di pensiero nato in Inghilterra, ma che presto si diffuse in tutta Europa». ragione grandi progressi tecnologici Illuminismo «Che cosa volevano questi illuministi?», domanda Mia. «Volevano vivere appunto seguendo i “ ”, cioè applicando la razionalità in tutti i campi del sapere e lottando per costruire una società migliore. In Francia, durante la , nacque il motto “Libertà, Uguaglianza e Fraternità”». lumi della ragione Rivoluzione del 1789 «La rivoluzione della ghigliottina con cui mozzarono le teste al re e alla regina!», esclama Leo. «Proprio quella! In seguito prese il potere un generale francese, , che conquistò vasti territori in Europa e nel Nord Africa e si proclamò imperatore». Napoleone Bonaparte E queste nuove idee illuministe come influenzarono l’arte? «In molti modi, Mia. Per esempio, nel Settecento nacque il , un nuovo genere pittorico che si caratterizza per le riproduzioni realistiche, “scientifiche” direi, di paesaggi e città. Si sviluppò soprattutto a Venezia e il pittore più famoso fu il le sue vedute, come , erano richiestissime e non solo dai veneziani! Lui usava una camera ottica proprio come questa, Mia». VEDUTISMO Canaletto: IL PONTE DI RIALTO Asset ID: 183 ( ) sta-audlet-zelda-settec110.mp3 Audiolettura , , metà XVIII secolo, olio su tela, 68,5×92 cm. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica. Canaletto Il ponte di Rialto «Tutti i pittori del Settecento dipingevano così?», chiede incuriosito Leo. «Non tutti. In questo secolo si manifestarono diverse correnti artistiche. La prima metà, per esempio, fu dominata dal , uno stile bizzarro, ricercato e stravagante. Diciamo che è “parente” del Barocco, ma sicuramente più elegante». Rococò In che senso, Zelda, il è “parente” del Barocco? ROCOCÒ Zelda apre uno dei suoi libri. «Guardate la di , uno dei più influenti architetti del secolo. Vedete come riesce a dare all’ambiente un’atmosfera quasi incantata grazie a questa decorazione ricchissima ma al tempo stesso leggera? Rimane certo il gusto per lo sfarzo e per la combinazione di materiali diversi del Barocco, ma prevale la raffinatezza». GALLERIA DI DIANA Filippo Juvarra «E nella seconda metà del Settecento che cosa succede?», chiede Leo. «Si sviluppa il Neoclassicismo, un movimento che si ispira alla classicità greca e romana, “riscoperta” anche grazie agli scavi che riportarono alla luce due città sepolte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., Ercolano e Pompei». Ma quindi il è… di nuovo un ?! NEOCLASSICISMO ritorno all’antico , , dal 1716. Torino, Venaria Reale. Filippo Juvarra Galleria di Diana Zelda ride. «Proprio così! La classicità tornò ad essere il riferimento dell’arte. , per esempio, nel suo segue le regole del mondo antico: , e . Il modello è l’Apollo del Belvedere, guardate», dice Zelda accostando una cartolina dell’opera. «Alcuni dettagli, però, sono diversi: il Perseo sembra più dinamico e con una muscolatura più evidente. Inoltre le opere neoclassiche non volevano solo somigliare a quelle antiche, ma anche rappresentare i del passato. In questo caso il Perseo celebra la vittoria dell’uomo sugli istinti bestiali, impersonati da Medusa, la mostruosa creatura mitica che aveva il potere di pietrificare chiunque la guardasse». Antonio Canova PERSEO CON LA TESTA DI MEDUSA equilibrio compostezza armonia valori Accidenti! Quanti significati in una statua! E quali altre virtù rappresentavano? Zelda prosegue: «Certamente anche la . Nel dipinto sceglie questo soggetto per esprimere la , molto forte in Francia a dieci anni dallo scoppio della Rivoluzione». virtù politica LE SABINE ARRESTANO IL COMBATTIMENTO TRA ROMANI E SABINI, Jacques-Louis David necessità di pace «Zelda, posso prendere in prestito questo libro? David mi piace, lo sai? Te lo riporto a settembre, quando torniamo dalle vacanze», promette Mia. «Ma certo, Mia, prendete pure tutti i libri che volete. Buona estate, ragazzi, divertitevi!». La continua a pag. 374 storia , , 1801, marmo, h 235 cm. Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino. Antonio Canova Perseo con la testa di Medusa , 330−320 a.C., marmo, h 224 cm, copia romana da originale in bronzo. Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino. Apollo del Belvedere , , 1799, olio su tela, 385×522 cm. Parigi, Musée du Louvre. Jacques-Louis David Le Sabine arrestano il combattimento tra Romani e Sabini