l’Antico Egitto LA SCULTURA EGIZIA tra serenità e compostezza La magia e la religione influenzano anche la scultura: statue e rilievi sono considerati sostituti delle persone che raffigurano, ecco perché sono posti come offerte nei templi o fanno parte del corredo funerario. COMPAGNI PER L’ETeRNITà Poiché il defunto condurrà una nuova vita anche nell’aldilà, vengono deposte insieme a lui statuette di servitori, dette . Chi muore ha diritto a ben 401 aiutanti uno per ogni giorno dell’anno, più un supervisore ogni dieci servitori. ushabti : Gli   , giunti a noi nella loro scatola, hanno la classica impostazione a , con le braccia incrociate sul petto, e indossano un’ampia collana e la tradizionale parrucca divisa in tre grandi ciocche. I geroglifici e i dettagli, dipinti in nero e rosso, emergono dallo sfondo bianco. ▶ Ushabti di Sennedjem forma di mummia , 1279−1213 a.C., legno e calcare dipinto, h 28,5 cm (scatola), h 18 cm ca. (ushabti). New York, Metropolitan Museum of Art. Ushabti con scatola ritrovati nella tomba di Sennedjem OSSERVA L’OPERA ✓ La forma di  mummia ✓ La tradizionale  parrucca ✓ I geroglifici  dipinti un lavoro infinito Nelle tombe vengono anche lasciati modellini di vari , che forniranno al defunto tutto ciò che gli occorrerà, come la piccola   . La donna, inginocchiata, ha le mani poggiate su un rotolo di impasto che sta lavorando per preparare una forma di pane. Indossa una corta parrucca, fermata da un semplice nastro. lavoratori ▶ Serva che prepara il pane , 2400 a.C., calcare dipinto, 25,5×45 cm. Firenze, Museo Egizio. Serva che prepara il pane OSSERVA L’OPERA ✓ La posizione inginocchiata ✓ Le mani che premono  sull’impasto ✓ La parrucca  pagina 48  Le statue dei defunti Poiché la sopravvivenza del corpo è condizione essenziale per continuare la vita anche dopo la morte, spesso nel corredo compaiono anche sculture che rappresentano il defunto stesso, per poter sostituire la mummia nel caso si deteriori. Il nano   raffigura un ricco dignitario di corte nella posizione dello , seduto a gambe incrociate, con la che lo abbraccia con tenerezza, accennando a un sorriso. ▶ Seneb con la famiglia scriba moglie I , ai loro piedi, sono rappresentati nudi, nell’atto di succhiarsi il dito. La loro posizione dona equilibrio e compiutezza al gruppo. figli , 2614-2479 a.C., calcare dipinto, h 34 cm. Il Cairo, Museo Egizio. Seneb con la famiglia OSSERVA L’OPERA ✓ I colori della pelle ✓ Le espressioni dei volti ✓ La posizione dei figli La rappresentazione dei sovrani Le hanno una funzione celebrativa: il viene raffigurato per ricordare le sue vittorie o per esaltare il suo ruolo di divinità e di intermediario con gli altri dèi. statue ufficiali faraone La scultura in questo caso , ma una raffigurazione che deve trasmettere l’idea di un sovrano stabile e potente. non è un ritratto fedele La   rappresenta il faraone in posizione eretta, con una gamba più avanti dell’altra. ▶ Statua di Thutmosi III Il volto è , cioè trasfigurato rispetto alla realtà per renderlo perfetto; la sua espressione si limita a un leggero sorriso: un’immagine che ispira e allude alla natura divina del faraone. La testa è coperta dal , un copricapo rigido a righe che scende in maniera simmetrica fino alle spalle. Sulla fronte ha l’ , il cobra sacro che, insieme alla lunga e stretta che gli scende dal mento, è il simbolo del potere assoluto. giovane e idealizzato fiducia e serenità nemes urèo barba posticcia , 1479-1425 a.C., pietra, h 90,5 cm. Luxor (antica Tebe, Egitto), Museo d’Arte Egizia. Statua di Thutmosi III OSSERVA L’OPERA ✓ L’espressione serena ✓ I simboli del potere ✓ Il punto di vista frontale