IL SECONDO NOVECENTO UNA NUOVA VISIONE DELLA FIGURA UMANA il riflesso della guerra in pittura e scultura Figure deformate, consumate e dilaniate descrivono l’angoscia dell’essere umano davanti all’orrore del conflitto. IL DRAMMA DELL’ESISTENZA Durante gli anni della Seconda guerra mondiale e dopo la fine del conflitto, l’Europa vive un momento di grande disagio. Alcuni artisti sentono l’esigenza di concentrare il loro lavoro sulla utilizzando le della pittura e della scultura. L’intento è quello di descrivere la precarietà della vita e la tragedia della morte. rappresentazione della figura umana tecniche tradizionali Da queste premesse non nasce un movimento definito e unitario, ma esperienze di singoli artisti che in forme diverse scelgono di raccontare il : è questo il filo che lega la produzione di e . Anche si concentra sulla figura umana, ma nelle sue sculture maestose ne recupera la dignità, spesso negata nella vita reale. dramma dell’esistenza Alberto Giacometti Francis Bacon Henry Moore LE FIGURE ESILI DI GIACOMETTI Lo scultore e pittore (Borgonovo di Stampa, Svizzera, 1901 - Coira, Svizzera, 1966) nella seconda metà degli anni Quaranta mette a punto un linguaggio espressivo personale e ben riconoscibile. Le sue rappresentano , con pochi dettagli e superfici grezze, tanto che sembrano dissolversi nello spazio circostante. Alberto Giacometti sculture in bronzo figure umane molto esili rappresenta una figura alta, magra e con grandi piedi. L’uomo sta iniziando a camminare: le gambe sono divaricate, il busto è leggermente inclinato in avanti e le braccia sono distese lungo i fianchi. La rappresenta la condizione degli esseri umani: deboli, ma decisi ad andare avanti. ▶ Uomo che cammina I fragilità della figura Le figure sottili di Giacometti ricordano alcuni , come la cosiddetta , che raffigura un uomo nudo con il corpo dalle proporzioni estremamente allungate. bronzetti etruschi Ombra della sera Video – Alberto Giacometti, L'uomo che cammina , , 1960, bronzo, 187×109×27 cm. Buffalo (Stati Uniti), Albright-Knox Art Gallery. Alberto Giacometti Uomo che cammina I , III secolo a.C., h 57,50 cm. Volterra (Pisa), Museo Etrusco Guarnacci. Ombra della sera OSSERVA e confronta UOMO CHE CAMMINA I ✓ La figura in movimento ✓ La superficie scabra ✓ I grandi piedi OMBRA DELLA SERA ✓ La figura statica ✓ La superficie liscia ✓ I piedi proporzionati alla figura pagina 491 I PERSONAGGI “TERRIFICANTI” DI BACON Anche il pittore irlandese (Dublino, 1909 - Madrid, 1992) rappresenta figure inquietanti che riflettono il disagio e l’angoscia umana dopo gli orrori della guerra. Francis Bacon Nato in una famiglia agiata, a sedici anni entra in conflitto con il padre che lo caccia di casa: inizia così per lui una vita travagliata. Soggiorna a Londra, Berlino e Parigi e, per mantenersi, disegna mobili e tappeti. Solo dopo i trent’anni, senza avere compiuto studi artistici, inizia a dedicarsi alla pittura. In Bacon rappresenta un , elegantemente vestito, con un fiore giallo appuntato sul petto. Il suo volto è nascosto da un ombrello che lascia vedere solo un ghigno distorto. ▶ Quadro 1946 inquietante personaggio L’uomo è circondato da una sorta di balaustra, dove sono appoggiate delle ; davanti a lui sembrano esserci dei microfoni. Sullo sfondo compaiono tre tapparelle chiuse e altre carcasse appese, sovrastate da ghirlande. carcasse di animali Tutti questi elementi, che sembrano non avere nessuna attinenza fra loro, vogliono raccontare la . L’opera infatti è stata realizzata un anno dopo la fine del conflitto e l’uomo rappresenta forse uno di quei politici che hanno sostenuto tale atrocità. brutalità della guerra , , 1946, olio e pastello su tela di lino, 197,8×132,1 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). Le appese in alto fanno riferimento all’uso di tenere dei fiori nelle vecchie macellerie per coprire l’odore delle carni. Francis Bacon Quadro 1946 ghirlande OSSERVA L’OPERA ✓ La figura inquietante ✓ La balaustra e i microfoni ✓ Le carcasse di animali pagina 492 LE FORME FLUIDE DI HENRY MOORE (Castleford, Regno Unito, 1898 - Perry Green, Regno Unito, 1986) è considerato uno dei più importanti scultori del Novecento. Il suo lavoro prende ispirazione da , come pietre, ossa, conchiglie o radici, ma anche dalle , in particolare da quella precolombiana del continente americano. Henry Moore elementi naturali culture extraeuropee Moore scompone la figura umana in diverse parti, ognuna delle quali diventa un solido geometrico dai contorni arrotondati. Ne risultano sculture dalle , fatte di rientranze e sporgenze e, talvolta, attraversate da fori. forme fluide A partire dal Secondo dopoguerra le sue opere assumono , diventano maestose, come a voler dopo gli orrori del conflitto. Nel 1938 realizza in piombo fuso una prima piccola versione della , che rappresenta una donna con la testa a forma di disco intaccato verso l’alto. Dal busto sporgono i due seni, il braccio sinistro è appoggiato a terra, mentre quello destro e la spina dorsale si collegano al bacino, da dove parte un lungo osso che raffigura le gambe. grandi dimensioni riaffermare la dignità dell’uomo ▶ Figura reclinata Successivamente la figura è stata riprodotta più volte, anche in grandi dimensioni, come nella , lunga 9 metri e realizzata in vetroresina, che è stata esposta in diversi contesti, spesso all’aperto, per sottolineare l’ e offrire un messaggio di . ▶ Grande figura reclinata equilibrio tra uomo e natura speranza , , 1983, vetroresina, 340×900×310 cm. Perry Green (Regno Unito), Henry Moore Foundation (fotografia scattata in occasione dell’esposizione presso i di Londra nel 1984). Henry Moore Grande figura reclinata Kew Gardens OSSERVA L’OPERA ✓ La scomposizione delle parti del corpo ✓ La figura fatta di rientranze e sporgenze ✓ Le forme fluide , , 1938, fusione in piombo, 16,5×40×13,3 cm (inclusa la base di legno). New York, Museum of Modern Art (MoMA). Henry Moore Figura reclinata