IL SECONDO NOVECENTO LA POP ART l’arte della società dei consumi Tra gli anni Cinquanta e Sessanta si sviluppa, prevalentemente negli Stati Uniti, un movimento che si ispira alle immagini della cultura popolare e commerciale. SOGGETTI “PRESI” DALLA VITA QUOTIDIANA Lasciate alle spalle le difficoltà del Dopoguerra, si guarda con a un futuro di ricchezza e progresso. I giovani artisti non sono più interessati a un’arte difficile da comprendere e riservata a pochi, come l’Espressionismo astratto: ora si cerca un’arte capace di parlare un e comprensibile a tutti. ottimismo linguaggio semplice Le immagini della e le tecniche impiegate nel e nella ispirano un nuovo linguaggio figurativo, la , che con mette in evidenza la crescita del consumismo e, al tempo stesso, ne denuncia i rischi. società dei consumi cinema pubblicità Pop Art ironia L’ARTE A FUMETTI DI LICHTENSTEIN L’artista pop (New York, 1923-1997) lavora principalmente su uno dei simboli della nuova cultura popolare: il . Roy Lichtenstein fumetto Per realizzare i suoi dipinti sceglie il dettaglio di una vignetta e trasferisce il disegno ingrandito sulla tela, con l’aiuto di un proiettore. In seleziona solo la scena con la ragazza che sta annegando e le fa dire: «Non mi interessa! Preferirei affogare piuttosto che chiamare Brad per chiedere aiuto!». Osservandola, siamo portati a immaginare la sua storia: che cosa le è successo? Che cosa accadrà dopo? ▶ Ragazza che annega L’opera è , eppure sembra una riproduzione meccanica per i contorni marcati, i colori piatti e i piccoli punti nelle campiture dell’acqua e del viso, che riproducono i tipici dei fumetti e delle immagini stampate in serie. dipinta a mano punti Ben Day , , 1963, olio e acrilico su tela, 171,6×169,5 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMA). Inventato alla fine del XIX secolo dallo stampatore Benjamin Henry Day Jr., il si basa sull’uso di piccoli punti colorati, variamente distanziati e combinati tra loro, per creare ombreggiature e colori nelle immagini stampate. Per ottenere questo effetto nelle sue opere, Lichtenstein usa degli a punti perforati. Roy Lichtenstein Ragazza che annega metodo Ben Day stencil OSSERVA L’OPERA ✓ Il disegno ripreso da un fumetto ✓ I contorni marcati e i colori piatti ✓ I punti della stampa in serie pagina 505 WARHOL: IL LINGUAGGIO DELLA COMUNICAZIONE , pseudonimo di (Pittsburgh, Stati Uniti, 1928 - New York, 1987), è senza dubbio il più celebre fra gli artisti pop. Andy Warhol Andrew Warhola Jr. Nato in Pennsylvania, in una famiglia originaria dell’attuale Slovacchia, nel 1949 si trasferisce a New York dove lavora come grafico pubblicitario. All’inizio degli anni Sessanta comincia a realizzare le sue prime opere: ispirandosi al linguaggio della , sceglie come soggetti manifesti, fotografie tratte dai giornali o prodotti acquistati al supermercato. pubblicità Nel 1962 dipinge , un’opera composta da 32 tele, ognuna delle quali rappresenta una diversa varietà delle zuppe in scatola Campbell. ▶ Campbell’s Soup Cans La ripetizione della lattina ha la funzione di imprimere l’immagine dell’oggetto nella mente dell’osservatore, esattamente come fa la pubblicità. Le tele, inoltre, vengono presentate in maniera ordinata, come le confezioni di zuppa sullo scaffale di un grande magazzino. Nonostante ogni tela sia , le immagini sono , perché ottenute proiettando lo stesso disegno, ma se le si osserva con attenzione, si può notare che le etichette sono diverse perché identificano tutte le varianti di gusto. dipinta a mano tutte identiche tra loro Warhol vuole ottenere uno , che annulli l’originalità dell’artista e allo stesso tempo rappresenti i degli statunitensi e il loro : lui stesso confessa di aver mangiato la zuppa di pomodoro Campbell ogni giorno a pranzo per vent’anni! stile impersonale desideri collettivi stile di vita , , 1962, acrilico su 32 tele, 50,8×40,6 cm (ciascuna tela). New York, Museum of Modern Art (MoMA). Warhol ama l’idea che un soggetto così semplice e tipico della vita americana, come una , possa essere appeso sulle pareti della casa di un ricco collezionista d’arte al posto dei quadri con soggetti classici. Andy Warhol Campbell’s Soup Cans lattina di zuppa OSSERVA L’OPERA ✓ Le lattine di zuppa ✓ La serialità ✓ Lo stile impersonale pagina 506 IL MITO DI MARILYN SECONDO WARHOL raffigura nelle sue opere anche , come cantanti, attori e leader politici: nel 1962 elabora una fotografia della star del cinema Marilyn Monroe, appena scomparsa, e crea un ritratto che riproduce in molte versioni. Warhol personaggi celebri Come nella serie delle zuppe Campbell, in l’immagine è ripetuta più volte. Qui però la figura è alterata da , che evidenziano le caratteristiche del volto della diva: il verde sottolinea le palpebre socchiuse, il rosso le labbra carnose e il giallo i capelli biondi, mentre la pelle è di un rosa brillante. ▶ Marilyn Monroe (Twenty Times) colori innaturali Con quest’opera l’artista trasforma Marilyn riproducibile in serie, proprio come un qualunque . da persona a “oggetto” bene di consumo Warhol non dipinge i ritratti a mano, ma li riproduce meccanicamente attraverso la . Questo processo di stampa lascia dei segni neri che fanno apparire le immagini simili a quelle dei cartelloni pubblicitari sbiaditi dal tempo. serigrafia Asset ID: 394 ( ) sta-vidrac-marilyn-andy-warhol420.mp4 , , 1962, tecnica mista su tela, 190×110 cm. Collezione privata. Andy Warhol Marilyn Monroe (Twenty Times) OSSERVA L’OPERA ✓ La riproduzione del ritratto ✓ I colori brillanti ✓ I segni della stampa , , 1953. Per ottenere l’immagine di Marilyn Monroe, Warhol rielabora una fotografia della diva scattata nel 1953 in occasione del lancio del film Niagara. Gene Korman Marilyn Monroe