CRETA E MICENE L’ARTE MINOICA un inizio mitico La civiltà minoica, dal nome del leggendario re Minosse, si sviluppa tra il III e il II millennio a.C. sull’isola di Creta, la più grande tra le isole greche; per questo è chiamata anche civiltà cretese. Il palazzo-città di Cnosso Il territorio ricco e rigoglioso dell’isola di Creta, naturalmente protetto dal mare, favorisce lo sviluppo di una , dedita alla pesca e al commercio, che vive in grandi palazzi-città. civiltà pacifica e gioiosa Fra questi, il principale è il , un imponente complesso formato da grossi blocchi di pietre, composto da disposte su più livelli e collegate tra loro. Palazzo di Cnosso oltre 1500 stanze Al centro si apre un cortile su cui si affacciano gli ap partamenti reali e la Sala del trono : a Creta il re vive infatti a stretto contatto col suo popolo, a differenza di quanto avviene in Egitto, dove il faraone è considerato un dio inavvicinabile. Il palazzo , caratteristica che indica l’assenza di guerre; anzi, si apre sull’ambiente circostante attraverso portici caratterizzati da robuste colonne rastremate verso il basso, cioè più strette nella parte inferiore. non è protetto da mura Vivacemente decorato da , il palazzo ospita molte rappresentazioni di tori, animali venerati a Creta. È dunque probabile che il mito di Minosse, del labirinto e del Minotauro sia nato per il complesso aspetto dell’edificio e per la presenza delle immagini dei tori. pitture murali Asset ID: 362 ( ) sta-vidrac-il-palazzo-di-cnosso10.mp4 Disegno ricostruttivo del Palazzo di Cnosso. , XVII-XV secolo a.C. Creta, Palazzo di Cnosso. Sala del trono , XVII-XV secolo a.C. Creta, Palazzo di Cnosso. Porticato pagina 61 La vivace pittura murale Le pareti del Palazzo di Cnosso sono decorate con raffiguranti elementi geometrici, scene di vita quotidiana, fiori o animali. pitture dai colori brillanti Uno dei dipinti più noti è il , una spettacolare gara atletica tradizionale in cui il protagonista è l’animale. ▶ Gioco del toro Al centro della scena, delimitata da una cornice geometrica, è rappresentato un grande toro sul quale sta volteggiando un acrobata. Ai lati si trovano due atlete raffigurate con un colore della pelle più chiaro, come consuetudine per le donne nell’arte minoica: una delle due prende il toro per le corna, mentre l’altra sembra balzare a terra, dopo aver eseguito un volteggio. Lo sfondo del dipinto è blu, privo di ogni dettaglio, mentre le figure sono definite da contorni marcati e colori piatti (cioè senza sfumature). Il risultato è una pittura vivace e capace di dare il senso del movimento. Video – L’affresco del Gioco del toro , 1550 a.C. ca., pittura murale, (Creta), Museo Archeologico. Gioco del toro Heraklion OSSERVA L’OPERA ✓ I contorni marcati ✓ I colori brillanti ✓ Il toro protagonista SCOPRI DI PIÙ La leggenda del Minotauro Secondo un mito, il Minotauro era un essere mostruoso con il corpo umano e la testa di toro che si aggirava per Creta divorando le persone. Il leggendario re cretese Minosse, per proteggere il suo popolo, chiuse la terribile creatura in un labirinto da cui era impossibile uscire e impose alla città di Atene, allora assoggettata dai Cretesi, di offrire in sacrificio al mostro sette fanciulle e sette fanciulli ogni nove anni. L’eroe Teseo, figlio del re di Atene, coraggiosamente si unì alle vittime predestinate e, dopo aver ucciso il mostro, uscì dal labirinto seguendo a ritroso il filo che Arianna, figlia di Minosse, gli aveva donato.