Educazione CIVICA – IL NOSTRO PATRIMONIO Una proprietà contesa: i marmi di Elgin Da Atene a Londra Agli inizi dell’Ottocento è l’ambasciatore britannico presso il sultano di Costantinopoli. Appassionato di arte e antichità, Elgin chiede alle autorità turche, che allora governano Atene, il permesso di effettuare sull’acropoli rilievi, disegni e calchi. Ma i suoi interessi non si fermano allo studio, e ottiene ben presto un atto ufficiale per « di pietra con vecchie iscrizioni e figure». L’autorizzazione viene revocata nel 1805, ma nel frattempo già molte sono partite alla volta del Regno Unito. Lord Elgin portar via qualche pezzo casse piene di reperti Lord Elgin arriva a indebitarsi pur di portare avanti queste appropriazioni, forse motivate anche dal desiderio di proteggere le opere dall’incuria ottomana. Spinto dalle difficoltà finanziarie, una volta tornato nel proprio Paese, vende i tesori del Partenone per 35 000 sterline al . British Museum L’operazione è vista con occhi critici dai contemporanei, che la ritengono troppo spregiudicata e scorretta. i marmi dal 1817 trovano degna collocazione in una galleria appositamente allestita Tuttavia, . E così, mentre sui monumenti per cui furono creati si vedono le copie in gesso, a Londra si possono ammirare gli originali. Galleria del British Museum a Londra con le sculture del frontone orientale del Partenone. Il futuro dei marmi Il dibattito sulla di quelli che ormai sono noti come “marmi di Elgin” è ancora attuale e periodicamente i governi dei due Paesi si confrontano sulla questione, in particolare da quando, nel 2009, è stato inaugurato il Nuovo Museo dell’Acropoli di Atene, che permetterebbe, al pari del British Museum, la corretta salvaguardia dei reperti e la loro esposizione a un grande pubblico. restituzione alla Grecia A mediare tra le due parti si è offerta l’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, nella speranza che si possa arrivare alla risoluzione della lunga vicenda attraverso trattative diplomatiche. , 447-432 a.C., marmo, h 102 cm. Londra, British Museum. Frammento del fregio ionico del Partenone con efebi a cavallo DISCUTIAMONE IN CLASSE In classe dividetevi in gruppi, immaginando di far parte delle delegazioni diplomatiche di Regno Unito e Grecia. Raccogliete le argomentazioni a favore del possesso dei marmi per la nazione che rappresentate e organizzate un dibattito.