UNITÀ 8 – L’ISLAM E L’ORIENTE ALTOMEDIEVALE

8.1 IL VICINO ORIENTE E LA PENISOLA ARABICA

Alla fine del VI secolo d.C. i territori del Vicino Oriente erano suddivisi tra i possedimenti dell’impero persiano e quelli dell’impero bizantino. 
La crisi di questi due grandi imperi favorì la nascita della civiltà islamica che portò alla creazione di un altro grande impero, l’impero islamico.

la crisi degli imperi

Nel IV e nel V secolo, l’impero persiano aveva ripreso la propria espansione territoriale con la dinastia dei Sasanidi, di cui il re Cosroe I fu la figura principale. Cosroe stabilì la capitale a Ctesifonte, in Mesopotamia, e iniziò un lungo scontro con i Bizantini

Con Cosroe, l’impero persiano raggiunse il culmine della sua potenza. Poi dopo la morte del sovrano le lotte per la successione provocarono il declino dell’impero.

L’impero bizantino, oltre al conflitto con l’impero persiano, dovette fronteggiare la minaccia degli Slavi, che si erano insediati nei Balcani

e che da lì avevano occupato ampi territori bizantini. Inoltre, come abbiamo visto, con la morte di Giustiniano l’impero si era trovato in una grave crisi politica ed economica che aveva portato a una forte riduzione dell’estensione dei suoi territori.

La penisola arabica PREISLAMICA

GLI SCAMBI TRA ORIENTE E OCCIDENTE

Per lungo tempo l’economia del Vicino Oriente rimase ricca e vitale rispetto a quella chiusa dell’Occidente. Costantinopoli mantenne il controllo marittimo nel Mediterraneo e rimase il crocevia dei commerci tra il Vicino Oriente e l’Estremo Oriente, da cui arrivavano merci preziose come le spezie e la seta.

Le guerre tra Bizantini e Sasanidi però resero meno sicuri i viaggi nell’entroterra. Così assunsero sempre più importanza le vie marittime che attraversavano il Mar Rosso, il Golfo Persico e l’Oceano Indiano.

Come puoi vedere dalla cartina, questi tre mari circondano la penisola arabica, che dunque si trovò al centro delle nuove vie commerciali con grande vantaggio delle città costiere, che infatti ebbero un forte sviluppo.

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La penisola Arabica

Già diversi secoli prima di Cristo, nella penisola arabica si erano formati alcuni regni che, grazie al commercio, avevano raggiunto un elevato grado di ricchezza. La maggior parte di questi regni si trovava sulla costa meridionale, dove i terreni erano fertili e dove passavano i commerci via mare. Altri regni si trovavano a nord, perché anche lì passavano importanti piste carovaniere.

Nel corso del IV secolo la penisola arabica era stata in parte conquistata dai Persiani e in parte era controllata dall’impero bizantino.

Quando le vie marittime divennero le vie più sicure per i commerci,

alcune città della penisola arabica conobbero un’ulteriore espansione commerciale. Tra queste c’era La Mecca che, con la sua aristocrazia mercantile, acquisì una supremazia sui territori circostanti.

La vita tribale dei beduini

Il resto del territorio della penisola arabica era caratterizzato da oasi e steppe. Era quindi adatto soprattutto alla pastorizia nomade, che veniva praticata dai beduini (dall’arabo, “uomini del deserto”). I beduini vivevano in tende e si spostavano nel deserto utilizzando i dromedari, che potevano coprire lunghe distanze senza bere.

La società beduina si basava su una divisione in tribù.
Ogni tribù era guidata da uno sceicco, a cui in tempo di guerra si affiancava un capo militare, chiamato rais.

La pastorizia e la modesta quantità di grano e di datteri prodotta nelle oasi non erano sufficienti al sostentamento dei beduini, che spesso si dedicavano a razzie dei centri abitati o delle carovane di mercanti che attraversavano il deserto.