UNITÀ 9 – LA RINASCITA CAROLINGIA E IL FEUDALESIMO

9.1 IL SISTEMA CURTENSE

L’Economia chiusa dell’europa altomedievale

IL CALO DEMOGRAFICO

Il calo demografico dell’età tardoantica proseguì nell’epoca altomedievale fino all’anno Mille e oltre. Questo calo fu dovuto al ripetersi di carestie ed epidemie

Per avere un’idea della gravità del calo demografico si pensi che nel II secolo d.C., nell’impero romano, la popolazione europea era di 67 milioni di abitanti; nell’VIII secolo si ridusse a 27 milioni.

un’AGRICOLTURA ARRETRATA

Nell’alto Medioevo la crisi dell’agricoltura e la drastica riduzione della sua produttività furono aggravate da due fattori fondamentali:

  • il calo demografico che determinò una diminuzione della manodopera agricola che a sua volta provocò sia l’incuria dei terreni che l’abbandono dei campi.
  • un forte arretramento delle tecniche agricole: si tornò a usare gli aratri di legno, che erano molto meno efficaci; inoltre si affermò la pratica del maggese, in cui ad anni alterni si doveva lasciare a riposo una parte dei terreni per far loro recuperare fertilità. Infatti, a causa della diminuzione degli allevamenti bovini, le terre non erano più sufficientemente concimate e dunque dovevano essere lasciate a riposo per uno o più anni per tornare a essere fertili. Una parte dei terreni così era improduttiva.

LA SCARSITà DEI COMMERCI e delle monete

La riduzione della produzione, sia agricola che artigianale, aveva portato a una forte riduzione dei commerci e in particolare alla scomparsa quasi totale dei commerci a lunga distanza

Diventò quindi più difficile procurarsi alcune materie prime come il sale, fondamentale per conservare i cibi, o il ferro, che serviva a fabbricare strumenti e utensili.

Durante l’alto Medioevo l’Europa fu caratterizzata da un’economia chiusa, in cui si svolgevano pochi scambi a livello locale. 

Alla scarsità dei commerci si accompagnò una forte riduzione della circolazione monetaria, con il ritorno al baratto e al pagamento in natura. Inoltre si ebbe una riduzione del valore delle monete, dovuta alla difficoltà di procurarsi i metalli preziosi e alla perdita di prestigio delle autorità statali che avrebbero dovuto coniarle.

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IL PAESAGGIO EUROPEO: SALTUS E CURTIS

La crisi economica e demografica aveva favorito una nuova espansione delle foreste

Il paesaggio europeo più diffuso divenne il saltus, cioè il terreno incolto coperto da pascoli e da boschi in cui gli abitanti dei villaggi potevano cacciare gli animali selvatici e raccogliere i vegetali spontanei e la legna.

L’attività agricola si chiuse all’interno delle curtes (al singolare curtis), cioè tenute agricole autosufficienti. Per questo la nuova organizzazione dell’economia rurale prende il nome di “economia curtense”.

Le ville curtensi

Le curtes erano ampie tenute di proprietà nobiliare o ecclesiastica.

La loro produzione bastava a mantenere la popolazione residente all’interno della curtis, composta dalla famiglia del proprietario terriero, dai suoi servi, dai contadini e dagli artigiani impiegati alle sue dipendenze.

Le curtes erano insediamenti sparsi e isolati, mal collegati da vie di comunicazione abbandonate e rese pericolose dagli assalti dei briganti.

Ogni curtis era divisa in due zone:

  • la pars dominica, cioè la parte del proprietario terriero (dominus) che veniva gestiva attraverso i suoi sottoposti. Qui c’erano i magazzini, le stalle e gli impianti per la lavorazione dei prodotti agricoli (mulini, macine, forni, frantoi);
  • la pars massaricia, cioè quella costituita dai mansi, i terreni affidati ai massari o coloni. I massari potevano costruire qui le loro abitazioni, e in cambio pagavano un affitto (o canone) in denaro o in natura, cedendo una parte dei loro prodotti.

Le corvées e la vita nei mansi

I massari erano formalmente liberi, ma di fatto erano sottomessi ai loro signori

In molte aree d’Europa il possesso della terra comprendeva anche la piena disponibilità dei contadini che vi abitavano (detti servi della gleba) che, in caso di passaggio di proprietà, venivano ceduti insieme ai campi sui quali lavoravano.

Inoltre i massari, alcuni giorni della settimana, dovevano lavorare gratuitamente per il padrone: erano le cosiddette corvées.