Il commercio fu una fonte di ricchezza non solo per i grandi imperi, ma anche per alcune popolazioni che vivevano in territori poco adatti all’agricoltura e che per questo si dedicarono al commercio, tra queste gli Ebrei e i Fenici, che vivevano nella fascia costiera che va dalla foce del Nilo all’Anatolia.
UNITÀ 2 – LE CIVILTÀ DEL VICINO ORIENTE ANTICO
2.4 AI MARGINI DEGLI IMPERI: EBREI E FENICI
gli ebrei
Gli Ebrei erano una popolazione prevalentemente dedita alla pastorizia.
Il popolo ebraico nacque dalla fusione di diverse tribù nomadi di origine semitica che condividevano culti religiosi e avevano tradizioni comuni.
L’unificazione avvenne nel II millennio, probabilmente per la necessità di difendersi da nemici comuni, in particolare dai Filistei, uno dei popoli del mare.
Gli Ebrei si stabilirono nella Terra di Canaan, che in seguito venne chiamata Palestina.
IL REGNO DI ISRAELE
L’unificazione delle tribù si concluse con la sedentarizzazione e la nascita nell’XI secolo a.C. del primo regno ebraico, sotto la guida del re Saul.
Dopo la sconfitta subita da Saul nella guerra contro i Filistei, il regno ebraico si divise. Si riunificò di nuovo con il re David (1000-961 a.C.) il quale creò il regno di Israele, che aveva come capitale Gerusalemme.
A David successe il figlio Salomone (960-922 a.C.) che ampliò il regno e promosse una forte espansione commerciale nel Mediterraneo e in Mesopotamia.
Sotto David e Saul si affermò tra il popolo ebraico il monoteismo, tratto distintivo della identità ebraica che resistette anche alla successiva dispersione del popolo ebraico.
LA DIVISIONE IN DUE REGNI
Alla morte di Salomone, le tribù che vivevano nella parte settentrionale del regno si separarono e si ebbero così due regni ebraici: il regno di Israele a nord e il regno di Giuda a sud.
LE INVASIONI DEGLI IMPERI STRANIERI
Nel 722 a.C. gli Assiri conquistarono il regno di Israele.
Il regno di Giuda invece resistette e mantenne la sua autonomia.
Dopo la caduta dell’impero assiro, gli Ebrei riconquistarono gran parte dei territori che avevano fatto parte del regno di Israele.
Nel 586 a.C. però il re neobabilonese Nabucodonosor II conquistò Gerusalemme e deportò parte della popolazione a Babilonia.
Ebbe così inizio la diàspora, cioè la migrazione forzata degli Ebrei lontano dalla patria.
Caduto l’impero neobabilonese, conquistato dai Persiani, gli Ebrei tornarono nei loro territori, ma rimasero sottomessi all’impero persiano, mantenendo però le loro tradizioni culturali e religiose.
Storia degli Ebrei nella Bibbia
La storia degli Ebrei è raccontata nella Bibbia.
Secondo questo testo il capostipite del popolo ebraico fu Abramo, che veniva da Ur in Mesopotamia. Abramo si spostò in Palestina per volere di Dio, l’unico Dio della religione ebraica che promise protezione al popolo ebraico in cambio della rinuncia al politeismo.
I fenici
A Nord della Palestina, sulle coste del Mediterraneo, si era insediato già nel XIII secolo a.C. un altro popolo di origine semita, i Fenici.
Le città fenicie, come Tiro, Biblo e Sidone, rimasero indipendenti l’una dall’altra e per questo nel II millennio furono assoggettate da Egizi e Ittiti. Quando nel 1200 a.C. le invasioni dei popoli del mare misero in crisi i grandi imperi, i Fenici ne approfittarono e affermarono la loro supremazia marittima nel Mediterraneo.
il dominio sui commerci e gli empori
Per diversi secoli i Fenici dominarono il commercio nel Mediterraneo. Lungo le coste dell’Africa settentrionale, della Sicilia e della Sardegna i Fenici fondarono basi commerciali, gli empòri, che mantenevano legami con la città fenicia d’origine e che col tempo divennero delle vere e proprie città.
I Fenici si spinsero anche oltre le loro basi commerciali.
Furono infatti i primi ad abbandonare la navigazione costiera e ad affrontare la navigazione in mare aperto che li portò fino all’Africa equatoriale, alle isole britanniche e sul mar Nero.
Nell’VIII secolo a.C. le città fenicie vennero conquistate dagli Assiri e molti loro abitanti si trasferirono nelle colonie del Mediterraneo che non furono conquistate e mantennero il controllo delle rotte commerciali.
La più importante colonia fenicia fu Cartagine (sulla costa dell’attuale Tunisia), fondata dagli abitanti di Tiro nell’814 a.C. Cartagine divenne la più forte potenza del Mediterraneo; potenza che crollò solo in seguito allo scontro con Roma, nel III secolo a.C.
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UN NUOVO ALFABETO
I Fenici adottarono un alfabeto fonetico più semplice di quello sillabico, che manteneva un alto numero di segni.
L’alfabeto fonetico fenicio abbinava a ogni segno un suono della lingua parlata. I segni erano pochi (non più di 30) e quindi questo alfabeto era molto più facile da imparare.
Questa scrittura era più semplice e più adatta agli scambi commerciali.
E proprio attraverso gli scambi commerciali i Fenici diffusero questo nuovo alfabeto in tutto il mondo mediterraneo.
Dall’alfabeto fenicio derivò quello greco da cui si sviluppò quello latino, che usiamo ancora oggi.