LA SOCIETÀ ETRUSCA
Gli Etruschi erano organizzati in città-Stato indipendenti
(spesso in lotta tra loro), che si riunivano in federazioni
religiose. La più importante federazione era la dodecàpoli (chiamata così perché riuniva dodici città). Questa federazione si riconosceva nel culto
del dio Voltumna, il cui santuario era a Bolsena.
In origine alla guida della città-Stato etrusca c’era un sovrano, il lucumòne, che amministrava anche la giustizia,
guidava l’esercito ed era capo religioso.
A partire dal VI secolo a.C. i mercanti e i proprietari delle miniere di ferro acquisirono sempre più importanza. La loro assemblea prese la guida della città eleggendo ogni anno le cariche politiche e religiose.
La maggior parte della popolazione era formata da contadini e artigiani che lavoravano alle dipendenze delle famiglie che guidavano la città.
Contadini e artigiani erano liberi, ma erano privi di diritti politici.
Dominate dalla classe mercantile, le città etrusche cominciarono una politica espansionistica
per consolidare la loro posizione nel mar Tirreno e per cercare nuovi sbocchi commerciali.