Storie filmate „ Dal soggetto allo storyboard Il cinema, come la letteratura, offre un mondo governato da norme precise, non sempre coincidenti con quelle della vita di tutti i giorni. Ma chi decide queste regole? Sebbene la produzione di un film sia un lavoro collettivo, di solito si ritiene che l autore del film sia il regista, colui che dirige gli attori e le riprese sul set. Anche per chi lavora con le immagini il punto di partenza è la pagina scritta, o meglio poche pagine, di solito una decina: quelle che costituiscono il soggetto, l idea-base del film (chi sono i personaggi, cosa fanno, dove vivono). Il soggetto è la prima ipotesi di lavoro da sottoporre (e da vendere) a produttori e registi, pertanto dev essere originale e accattivante. Il passo successivo è la stesura di una scaletta: uno schema sintetico dei momenti e dei luoghi più importanti del film, che sarà passibile di uno sviluppo più organico detto scalettone, ossia una lista delle scene principali e dei personaggi coinvolti. Grazie a questa seconda scaletta, più dettagliata, è possibile effettuare una stima dei tempi e dei costi di produzione, nonché verificare la plausibilità e la scorrevolezza dei vari passaggi narrativi. Da questo tipo di canovaccio, che funge da garanzia della fattibilità tecnica del film, si passa poi a una forma di scrittura letteraria: il trattamento, che è una vera e propria rielaborazione in prosa di tutto il film, lunga circa un centinaio di pagine e priva o quasi di dialoghi e indicazioni filmiche. Il trattamento permette di esplicitare ciò che non trova posto nel parlato, ma deve per forza trasparire dalla recitazione degli attori: il vissuto dei personaggi, le motivazioni profonde delle loro azioni e delle loro parole. Questo romanzo del film aiuta gli attori a comprendere la psicologia dei personaggi e rappresenta l ultima tappa del processo di valutazione del soggetto, a cui seguirà, se la valutazione è positiva, la stesura di una sceneggiatura. 157