Raccontare per immagini La sceneggiatura (detta anche copione) è spesso scritta a più mani e non comprende solo i dialoghi tra gli attori: indica tutto ciò che vedranno gli spettatori, dai luoghi agli stati d animo dei personaggi, e a volte anche ciò che sentiranno (rumori e musiche). Tra l immagine e la parola scritta, oggi fa da ponte lo storyboard, vale a dire una schematica riduzione a fumetti della sceneggiatura, che facilita la scelta delle inquadrature e la valutazione della loro efficacia. Soffermarsi su un dettaglio piuttosto che sull insieme è infatti una scelta importante, decisiva nel determinare un certo effetto nello spettatore. L importanza delle inquadrature Se il regista decide di fissare la cinepresa su un particolare, ci dev essere un motivo: pensiamo a quanto i dettagli siano importanti, nel genere giallo, per la scoperta del colpevole. Lo stesso discorso vale ovviamente se l inquadratura riguarda una persona: un particolare del volto (occhi, naso e bocca) ci fa intuire i pensieri del personaggio, mentre il primo piano, inglobando il volto nella sua interezza, permette di cogliere le reazioni emotive e si presta bene ai dialoghi drammatici. L allontanamento dell inquadratura dal volto consente di socializzare i personaggi, di descriverne le caratteristiche in relazione all ambiente. Tutti noi, del resto, comunichiamo non solo con le parole e i muscoli del viso, ma anche con il modo di vestirci e di muoverci. Tra le tecniche più utilizzate possiamo ricordare il mezzo primo piano, che inquadra il personaggio solo fino alla vita, il piano americano, che arriva fino alle ginocchia, la figura intera, che valorizza l aspetto fisico dell attore, l inquadratura totale, che comprende oltre al personaggio (riconoscibile dai vestiti) l ambiente in cui si svolge la scena, e il campo lungo, nel quale è visibile un ampia porzione di spazio, dove l attore spesso è individuabile solo grazie a un elemento correlato (un cavallo, un automobile). 158