Storie disegnate Storie disegnate I segni del fumetto © Archivio Walt Disn ey Nuvole che non portano pioggia, balloon (palloni) pieni di lettere, sbuffi di fumo che escono dalla bocca dei personaggi: le metafore abbondano, nelle descrizioni della narrativa a fumetti. Ma in realtà il racconto per immagini segue le stesse regole di base della pagina scritta: per fare in modo che il lettore creda davvero a ciò che viene raccontato, il fumetto deve proporre anzitutto un mondo di finzione che sia coerente. Per esempio, se Zerocalcare, il fumettista italiano dell ultima generazione di maggiore successo, rappresenta sé stesso senza gomiti, devono essere disegnati così anche gli altri personaggi. In secondo luogo, è fondamentale il rispetZerocalcare al lavoro. to di un codice di norme condivise. La disposizione delle vignette (la cosiddetta sintassi visiva ) segue sempre l ordine di lettura, da sinistra verso destra, o da destra verso sinistra nei manga giapponesi. Per comunicare i pensieri dei personaggi si usano le nuvolette a bolle; si ricorre invece ai bordi tratteggiati per le parole pronunciate sottovoce, e ai bordi segmentati per segnalare che i personaggi stanno parlando a voce alta. Al narratore esterno sono riservate infine le didascalie, che svolgono una funzione introduttiva. Anche il lettering, ovvero l insieme delle parole inserite nelle nuvolette, risponde a regole precise: il grassetto, spesso corredato da punti esclamativi, sottolinea le parole pronunciate a voce più alta rispetto al resto del discorso, mentre le onomatopee (Gulp!, Ka-boom!, Sigh, sob, stra-sob!) integrano la dimensione visiva con effetti sonori. Una tavola di Lupo Alberto del disegnatore Silver. 163