FRESCO DI STAMPA © RebelGirlsBooks Elena Favilli, nata nel 1982 in Toscana, è un imprenditrice, giornalista e scrittrice. Dopo la laurea in Semiotica a Bologna si è trasferita in California, dove ha studiato Digital Media a San Francisco, scritto per varie testate e fondato nel 2012 insieme a Francesca Cavallo (Taranto, 1983) Timbuktu Labs, un agenzia di comunicazione digitale rivolta all infanzia. Nel 2016 le due hanno elaborato il progetto Storie della buonanotte per bambine ribelli, lanciando una campagna online di raccolta fondi che ha ottenuto un clamoroso successo. L anno successivo è così potuto uscire il libro, nel quale vengono brevemente narrate in chiave fiabesca le storie vere di 100 donne, accompagnate dai loro ritratti. Presto divenuto un caso letterario internazionale, ha aperto la strada ad altre raccolte di biografie volte a fornire esempi positivi e a infondere fiducia alle nuove generazioni femminili. ELENA FAVILLI Bebe Vio T5 TRATTO DA Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 donne italiane straordinarie biografia fiabesca Bebe Vio è una ragazza veneziana nata nel 1997, divenuta celebre per il coraggio con cui ha reagito alla terribile malattia che ha minacciato di ucciderla ma non è riuscita a impedirle di realizzare il suo sogno: essere un eccezionale schermitrice. Audio LETTURA 5 10 15 C era una volta una bambina che andò a una lezione di pallavolo e si innamorò della scherma. Stabilito che il primo sport non faceva per lei, infatti, Beatrice, detta Bebe, aveva vagato per il centro sportivo, restando folgorata dagli «Zorro vestiti di bianco 1 impegnati ad allenarsi. Fu subito chiaro che quella bimba indipendente che tirava con la sinistra2 aveva la stoffa della campionessa. A undici anni, però, Bebe fu colpita da una meningite fulminante,3 una gravissima malattia, e per salvarla i medici dovettero amputarle le braccia e le gambe. Bebe restò in ospedale per 104 giorni, e tornata a casa promise a sé stessa che si sarebbe riappropriata delle tre S , cioè delle sue passioni: la scuola, gli scout e la scherma. Se per la scuola e gli scout le cose furono più semplici, ricominciare a praticare la scherma fu invece più complicato, e persino gli esperti sostenevano che Bebe non sarebbe mai tornata in pedana. Ma lei non si arrese e, dopo aver imparato in tempi record a usare le protesi per compiere gesti quotidiani, s impegnò per riprendere gli allenamenti. Poco le importava se prima di lei nessuna schermitrice priva di braccia e di gambe 1. Zorro vestiti di bianco: a differenza del celebre spadaccino californiano, in maschera e costume nero, gli schermidori vestono di norma una divisa bianca. 196 2. tirava con la sinistra: Bebe è mancina, dunque tira di spada cioè impugna l arma con la mano sinistra. 3. meningite fulminante: infiammazione delle membrane del cervello e del midollo spinale, di origine infettiva, che può portare a gravissime conseguenze.
T5 FRESCO DI STAMPA - ELENA FAVILLI, Bebe Vio (da Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 donne italiane straordinarie)