Quando l horror fa perdere la testa Non solo Carlo Lucarelli si è ispirato a un romanzo anonimo, pubblicato nel 1846, che raccontava le imprese del diabolico barbiere di Fleet Street, nella cupa e angosciante Londra di fine Settecento. Nel 2007, la vicenda di Sweeney Todd è stata reinterpretata, in chiave di horror musicale, in un film diretto dal regista americano Tim Burton e interpretato da Johnny Depp, nei panni del terribile assassino seriale. Ma a far paura non è solo la mattanza che si consuma nella bettola, teatro degli sgozzamenti. La tetra fotografia del film immortala una Londra funerea, popolata da topi, prostitute e mendicanti, immersa nella plumbea atmosfera di un immobile oscurità rischiarata dai rasoi affilati dell assassino. Il regista Tim Burton. Lo stile di Burton è inconfondibile: chi ama immergersi nella visionarietà dark può attingere a piene mani alla sua filmografia, vero e proprio trionfo dell incubo in salsa fiabesca, non senza un tocco di straniante comicità. Si va dall animazione funerea di Nightmare before Christmas (1993), dove tutti i mostri della festività sfilano nella spettrale città di Halloween, all orrido fantasmagorico di Il mistero di Sleepy Hollow (1999), incentrato sulle scorribande di un cavaliere decollato che a sua volta taglia la testa ai nemici. Né manca il romanticismo cimiteriale di La sposa cadavere (2005), dove perfino l idillio matrimoniale viene incupito dalle tenebre gotiche. Due fotogrammi tratti da Nightmare before Christmas (1993). Una sceda da Il mistero di Sleepy Hollow (1999). 321
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