I generi UNIT 3 Il giallo e l horror SPECCHI di CARTA «Che bella cosa na jurnata e sole!... . Inizia così una delle canzoni che ogni italiano conosce, O Sole mio. Ma quanto influisce il tempo sul nostro umore? In alcuni casi la sensibilità nei confronti dei cambiamenti climatici è talmente spiccata da dare luogo a un autentica sindrome, chiamata meteoropatia . Chi ne soffre va incontro a mal di testa, irritabilità, sonnolenza, dolori articolari, specie quando più fenomeni si presentano contem- poraneamente e all improvviso: per esempio la pioggia gelida, oppure il caldo umido. Prima che un personaggio di fantasia come il commissario Montalbano, questi disturbi afflissero personalità reali del calibro di Leonardo da Vinci, Michelangelo, Martin Lutero, Voltaire, Mozart, Napoleone, così come oggi tanti di noi. Rimedi? In primo luogo il riposo. Proprio quello che Montalbano non può concedersi. GUIDA ALLA LETTURA 330 Una giornata incerta Montalbano non si muove in una grande città, ma in un paese siciliano di fantasia, Vigàta, affacciato sul mare e con una distesa di riarse colline alle spalle. Questo ovviamente non significa che splenda sempre il sole: lo vediamo bene in quest avvio, che stabilisce un forte nesso fra il clima e l azione: la giornata infatti si presenta incerta, fra botte di sole incaniato (r. 2) e gelidi stizzichii di pioggia (rr. 2-3). Può succedere di tutto, come nella vicenda che prende le mosse all alba: una costante, nelle avventure di Montalbano, alla quale Camilleri non rinuncia mai. Strategie della suspense Ancora, è da notare come il clima agisca direttamente sull animo del commissario, fortemente meteoropatico. Si sente perciò infastidito, disorientato, nervoso e dà subito prova del suo caratteraccio, lasciandosi tentare dall idea di tornare indietro. Tanto più che si accorge di essere senza pistola. A questo punto monta la suspense e il lettore si chiede che cosa stia succedendo: il narratore esterno conosce alla perfezione i pensieri del commissario e il mondo in cui si muove, tanto che si esprime in vigatese, cioè in un miscuglio di italiano e siciliano. Solo nel primo paragrafo troviamo una lunga serie di termini di matrice dialettale: iurnata, smèusa, incaniato, stizzichii, ciriveddro, bannèra. Il narratore propone due flashback, uno sul carattere dei genitori del commissario, l altro sull amico d infanzia Gegè, un delinquente che l ha chiamato al telefono la sera prima per una facenna [...] grossa e rumorosa (r. 43). Ci illumina persino sulle letture di Montalbano (un romanzo di Manuel V zquez Montalb n, che gli presta il nome). Ma quale sia questa faccenda così importante non lo rivela, almeno per ora. Le apparenze ingannano Compare una casuzza (r. 49) appollaiata in cima a una collina, fra i vigneti. Ma in realtà non c è molto di suggestivo nell ambiente mediterraneo in cui Montalbano si inoltra: sedie sfondate, un catino arrugginito, erba alta, infissi scoloriti dal sole danno l impressione di un luogo abbandonato. La sequenza è condotta dal punto di vista di Montalbano, che osserva questa rovina, ma non si fida. Esperienza e istinto gli dicono che c è qualcosa sotto. A ogni buon conto si leva la giacca, lancia un saluto cordiale, si lascia osservare. Anche lui, però, come il lettore, è sorpreso quando una voce ironica e calma (r. 74) risuona alle sue spalle.