I generi UNIT 4 La narrativa umoristica il pensiero, evadendo, tramite il potere della fantasia, dalla sua vita gretta e avvilente. Ma at­ tenzione, ciò che più conta dei viaggi immaginari di Belluca è l allargamento del suo sguardo: non soltanto l immaginazione, dunque, ma anche e soprattutto l improvvisa consapevolezza che frantuma le apparenze cristallizzate e apre una prospettiva nuova sulle cose. C era, ah! c era, fuori di quella casa orrenda, fuori di tutti i suoi tormenti, c era il mondo, tanto, tanto mondo lontano, a cui quel treno s avviava... (rr. 177-178): in questi passaggi, in cui il discorso indiretto libero rende i pensieri del protagonista, il velo dell abitudine viene squarciato e si dissolve, portando via con sé l ottusa passività alla quale si era assuefatto. Il fischio del treno rompe la routine mentale di Belluca, e gli procura un punto di vista ribelle: ora può guardare il mondo (e soprattutto sé stesso) con altri occhi, sapendo che è possibile riappropriarsi della libertà e della dignità. La funzione della voce narrante 390 Anche la struttura dell intreccio, quanto mai disarticolata, è una delle strategie dell umorismo per spiazzare e far riflettere. La novella inizia in medias res, con la scena corale nella quale i compagni d ufficio (r. 2), reduci dal manicomio dove è ricoverato Belluca, dialogano tra loro. La vicenda ci viene raccontata attraverso una serie di flashback, divisibili in due gruppi fondamentali. Nella prima parte del racconto, i flashback propongono il punto di vista dei colleghi, che non riescono a spiegarsi la follia del ragioniere e ipotizzano l azione di una malattia psichica, e quello della voce narrante, che giudica il caso naturalissimo (rr. 23-24 e 26). Nella seconda parte del racconto (da Chi venne a riferirmele, r. 99), la voce narrante esce allo scoperto, e quello che sembrava un narratore esterno in terza persona si rivela in realtà interno e testimone, un vicino di casa del protagonista. a questo punto che conosciamo l insostenibile vita di Belluca: il comportamento del protagonista, inspiegabile agli occhi costernati dei colleghi, diventa per noi comprensibile grazie al narratore che ci fa conoscere la situazione familiare che l ha determinato. Altro che follia! L accaduto non è stato il risultato di una perdita di senno: che cosa c è infatti di più normale e giustificabile che prendere con l immaginazione una boccata d aria nel mondo (r. 197), fuggendo via dalle molte prigioni della vita?