200 205 210 49. ramingava: vagava. Onofrio Tomaselli, I carusi, 1905. 419 IL 195 va le notti di luna, in cui il mare formicola di scintille, e la campagna si disegna qua e là vagamente perché allora la sciara sembra più bella e desolata. «Per noi che siamo fatti per vivere sotterra , pensava Malpelo, «dovrebbe essere buio sempre e da per tutto . La civetta strideva sulla sciara, e ramingava49 di qua e di là; ei pensava: «Anche la civetta sente i morti che son qua sotterra, e si dispera perché non può andare a trovarli . Ranocchio aveva paura delle civette e dei pipistrelli; ma il Rosso lo sgridava, perché chi è costretto a star solo non deve aver paura di nulla, e nemmeno l asino grigio aveva paura dei cani che se lo spolpavano, ora che le sue carni non sentivano più il dolore di esser mangiate. «Tu eri avvezzo a lavorar sui tetti come i gatti , gli diceva, «e allora era tutt altra cosa. Ma adesso che ti tocca a viver sotterra, come i topi, non bisogna più aver paura dei topi, né dei pipistrelli, che son topi vecchi con le ali; quelli ci stanno volentieri in compagnia dei morti . Ranocchio invece provava una tale compiacenza a spiegargli quel che ci stessero a far le stelle lassù in alto; e gli raccontava che lassù c era il paradiso, dove vanno a stare i morti che sono stati buoni, e non hanno dato dispiaceri ai loro genitori. «Chi te l ha detto? , domandava Malpelo, e Ranocchio rispondeva che glielo aveva detto la mamma. CLASSICO Il mondo fra le righe