Lavoriamo sui testi | 2. Analizziamo INSIEME 145 150 155 160 170 165 testa e si mise a singhiozzare.| Perché le aveva sciupato6 tutto? «Senta , disse l uomo grasso, «non mi deve mica prendere sul serio, mia giovane signorina . «Oh, si figuri! , disse Leila, gettando indietro la testolina bruna e mordendosi il labbro Le coppie sfilarono di nuovo. Le porte a molla si aprirono e si richiusero, il direttore d orchestra distribuì della nuova musica. Ma Leila non aveva più voglia di ballare. Avrebbe voluto andare a casa, o sedersi in veranda ad ascoltare le piccole civette. Quando guardò attraverso le finestre buie vide che le stelle avevano lunghi raggi che sembravano ali Ma subito si udì un motivo dolce, struggente, incantatore, e un giovanotto ricciuto le s inchinò davanti. Ormai avrebbe dovuto ballare, per cortesia, finché non avesse trovato Meg. Rigida, camminò fino al centro del salone; altezzosa, gli posò la mano sul braccio. |Ma dopo un attimo solo, dopo un solo giro i suoi piedi scivolavano veloci. Le luci, le azalee, gli abiti, le facce rosee, le sedie di velluto, tutto divenne una splendida ruota volante. E quando il cavaliere successivo si scontrò con l uomo grasso e disse: «Pardon , lei gli sorrise più raggiante che mai. Non lo riconobbe nemmeno.| Il punto di vista di Leila cambia ulteriormente: la vitalità e lo slancio della giovinezza tornano a farsi sentire con prepotenza, cancellando il breve disincanto di poco prima. Katherine Mansfield, Tutti i racconti, trad. di C. Campo, Adelphi, Milano 1994 6. sciupato: rovinato. 45