I generi UNIT 6 La narrativa non fiction 55 60 65 70 75 80 di calmare mia madre come una mamma cerca di calmare una bambina che piange strillando mamma, mamma , ma non è servito, però lei dopo un po è riuscita a fermarsi e a urlare è stato il giorno peggiore di tutta la mia vita è stato peggio di tutto il resto, il giorno in cui ha deciso di scappare e di lasciare sua madre, la sua mamma tanto buona, al destino che sapeva. Ho aperto una sola volta un libro enorme dal titolo: Calendario degli avvenimenti nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau 1939-1945.7 Alla data del 27 agosto 1943 cinquant anni prima e un giorno e mezzo dopo il nostro arrivo a Varsavia un paragrafo annota: Con un trasporto del rsha8 sono arrivati circa 1500 uomini, donne e bambini ebrei dal ghetto di Zawiercie.9 Dopo la selezione,10 387 uomini, cui sono stati assegnati i numeri dal 140332 al 140720 e 418 donne, marcate con i numeri da 56520 a 56937, vengono internati nel campo. Le circa 700 persone rimanenti vengono uccise nelle camere a gas . l unica pagina che commemora quelli che durante il viaggio con mia madre in Polonia mi sono forzata, per la prima volta, a chiamare nonni e zii. Zawiercie dista da Auschwitz circa trenta chilometri, anche un treno merci o bestiame sovraccarico ci mette poco ad arrivarci. Inutile immaginare in quale metà siano finiti dopo la selezione. So che il nonno non l hanno gasato subito, che ha avuto varie e strane peripezie. Ho sentito voci sulle scarpe di Jerzy, fratello minore di mia madre, le scarpe che non avrebbe più avuto nel lager, ma non so né quando né come. Non so più niente della nonna. Quei carri avranno deportato anche i nonni e gli zii paterni. Ne so ancora meno. A mio padre non posso più chiedere niente, a mia madre non ho mai domandato. Non posso chiederle degli altri se non è lei che accenna a volermi dire qualcosa. Ma anche lei non ne sa quasi niente: quasi significa qualche voce come quella sulle scarpe, qualche voce impossibile da accertare, e poi che importa, visto che l esito non cambia. Scrivi, dice mia mamma leggendo questa pagina, scrivi che erano stivali della Wehrmacht,11 se li sono ripresi prima di farlo salire sul vagone. Scusa? Prima del trasporto, li aveva avuti per lavorare. rimasto scalzo, sul treno. 85 Nella notte dal 25 al 26 agosto 1943 mia mamma è scappata dal ghetto di Zawiercie con dieci z oti12 in tasca. Possibile che fossero stati cinque o sette o venti, le cifre non le ricordo mai, men che meno quando si tratta di valute che non conosco. Aveva quasi vent anni. Helena Janeczek, Lezioni di tenebra, Mondadori, Milano 1997 7. Calendario... 1945: è il titolo di un lavoro della storica polacca Danuta Czech (19222004), che ha ricostruito minutamente tutti gli avvenimenti del campo giorno per giorno. 8. RSHA: acronimo di Reichssicherheitshauptamt, vale a dire Ufficio centrale per la sicurezza del Reich. Durante il nazismo era 478 un ufficio dedicato all eliminazione dei nemici della dittatura e, in particolare, degli ebrei. 9. Zawiercie: cittadina nel sud della Polonia. Ospitava un ghetto. 10. selezione: all arrivo ad Auschwitz, i prigionieri venivano immediatamente divisi i due gruppi: il primo restava a lavorare nel campo, il secondo veniva subito ucciso nelle camere a gas. 11. Wehrmacht: nome dell esercito tedesco durante il nazismo. 12. z oti: nome della moneta polacca.