Le tecniche UNIT 2 4. Scioglimento: siamo all epilogo del racconto. In caso di lieto fine, l esito L esempio coincide con il ripristino della situazione iniziale, o con la conquista di una condizione ancora migliore di quella da cui si era partiti. Il racconto però può concludersi anche con una catastrofe, per esempio la morte o il fallimento del protagonista. Un altra possibilità è rappresentata dal finale aperto, che non presenta un esito definitivo della vicenda, ma lascia le cose in sospeso, talvolta facendo presagire ulteriori sviluppi. Come esempio di scioglimento catastrofico, riportiamo la conclusione di Vecchio Blister, un racconto di Beppe Fenoglio (1922-1963). All epoca della Resistenza contro il nazismo, un partigiano di nome Blister si rende colpevole di furto: i suoi compagni decidono di giustiziarlo, ma Blister, dal canto suo, crede fino all ultimo si tratti di una finta esecuzione, messa in piedi solo per spaventarlo. Comprende l amara verità solo alla fine, quando ode il rumore di una zappa e si accorge che qualcuno, poco lontano, gli sta scavando la fossa: Fenoglio Morris tendeva l orecchio al castagneto, sentiva venirne il picchio della zappa di Pietro, faceva un rumore dolce. Guardò Blister per capire se anche lui sentiva quel rumore, ma dalla faccia sembrava di no [ ]. Invece Blister afferrò quel rumore e capì ed emise un mugolio di quelli che fanno gli idioti che han sempre la bocca spalancata. Poi urlò: «Raoul ! con una voce che fece drizzar le orecchie a tutti i cani nella lunga valle, e corse incontro a Set che era apparso in fondo al corridoio.1 Corse avanti colle mani protese come a tappar la bocca dell arma di Set e così i primi colpi gli bucarono le mani. Lo scioglimento, che può essere a lieto fine o catastrofico, è l ultima fase della fabula. Può essere anticipato all inizio del racconto, ma per lo più, come in questo caso, cade alla fine. Beppe Fenoglio, I ventitre giorni della città di Alba, Einaudi, Torino 2015 1. corridoio: il corridoio formato dai partigiani, disposti su due file parallele. LE SEQUENZE Un metodo fondamentale per analizzare i testi narrativi è quello di dividerli in sequenze. La sequenza è una porzione di testo che possiede caratteristiche omogenee ed è ben delimitata: un dialogo tra due personaggi, la descrizione di un avvenimento o di un luogo, la riflessione di un personaggio, l emergere di un ricordo e via dicendo. Se il testo narrativo fosse una costruzione Lego, le sequenze sarebbero i mattoncini: il risultato finale è ottenuto dall incastro di molti pezzi diversi tra loro, ciascuno con la sua funzione all interno della struttura globale. Le sequenze sono caratterizzate dalla presenza degli stessi personaggi e dal permanere della stessa unità di tempo e di luogo, e si distinguono in base alla funzione che svolgono nel testo. Se viene introdotto sulla scena un nuovo personaggio oppure si verifica un salto temporale o un cambiamento di luogo, è certo che siamo in una nuova sequenza. Per esempio, durante la dettagliata descrizione di un maniero abbandonato, d improvviso il protagonista viene sorpreso e terrorizzato dalla presenza di un ladro, con il quale viene alle mani: la descrizione e la rissa appartengono a due sequenze diverse. 54