I generi UNIT 7 La narrativa storica insieme documento storico, testimonianza memorialistica, riflessione saggistica e romanzo dotato di grandissima forza espressiva. 544 Tempo e spazio Dopo un testo poetico che introduce le tematiche dell opera, il racconto viene aperto e chiuso dalle date del primo e dell ultimo capitolo, che scandiscono, con precisione, lo scorrere del tempo. Nei quindici capitoli centrali l azione si svolge in una dimensione sospesa: da quando Levi entra nel campo di concentramento ( T6, p. 549), infatti, le notazioni temporali scompaiono pressoché completamente ed egli si trova, con i suoi compagni, relegato come in un mondo fuori dal mondo, un immobile inferno in cui il male è l unica, tragica certezza. I capitoli non si susseguono secondo un ordine cronologico, bensì raccolgono vicende e personaggi attorno a singoli argomenti o temi specifici: per esempio, l estenuante routine quotidiana ( T7, p. 554), o le notti e gli insopportabili incubi dei deportati. Si parla degli assurdi commerci clandestini necessari per sopravvivere, e un impressionante capitolo descrive la spietata pratica delle «selezioni , con cui le SS decidono della vita e della morte dei prigionieri. Anche lo spazio è fisso: dopo Fossoli, infatti, il luogo del racconto è il campo di concentramento di Auschwitz. In particolare, Levi è nel sottocampo di Monowitz, per lavorare alla costruzione della Buna, una fabbrica di gomma sintetica che non entrò mai in funzione. Abbiamo la precisa descrizione della topografia del campo, delle gelide baracche in cui i prigionieri sono ammassati, privi di ogni conforto, di acqua pulita, di servizi igienici adeguati. Perfino il paesaggio, nel libro, assume un aspetto ostile e terribile: il campo è freddo, fangoso, malsano, attraversato da fiumi che ristagnano nel gelo ( T8, p. 560). I «sommersi e i «salvati L autore, con la ferma razionalità della sua formazione scientifica, classifica i prigionieri in distinte categorie. Con il termine di «sommersi indica coloro che, vinti dall estenuante fatica del lavoro e spiritualmente fiaccati dai continui oltraggi alla loro dignità di persona, perdono ogni capacità di resistere moralmente alla crudeltà degli aguzzini e, rapidamente, soccombono. Privati di volontà e forza d animo, i sommersi non possono infatti affrontare adeguatamente «la lotta per la sopravvivenza che nel lager «è senza remissione, perché ognuno è disperatamente ferocemente solo . Dal campo, infatti, la solidarietà è bandita: la pietà e la compassione non possono trovare spazio laddove ogni energia che non sia spesa per la propria conservazione risulta sprecata ( T7, p. 554). Per questo, come di fronte a un tragico esperimento sociale, l autore indica le caratteristiche di chi, forse, si salverà: sono coloro che sanno diventare «mostri di asocialità e insensibilità . I «salvati , come Levi chiama questi prigionieri, riescono, nella «lotta estenuante di ciascuno contro tutti , a farsi strada verso la sopravvivenza, a prezzo della loro moralità e umanità. Avere escogitato un meccanismo orribile che porta alla «demolizione di un uomo resta, forse, la colpa più atroce dei nazisti: i sommersi muoiono nel corpo perché non sanno più trovare risorse per sopravvivere; i salvati muoiono nell anima perché, a parte rarissimi casi determinati dalla fortuna e dal caso, sopravvivono ma perdono, nel lager, la loro umanità.