Focus sull autore | LEVI I racconti d invenzione Dall esercizio della scrittura nata come testimonianza, Levi scopre il piacere di raccontare storie frutto della sua creatività. Nascono così, tra il 1946 e il 1966, quindici racconti, pubblicati nel 1966 con il titolo di Storie naturali. La raccolta, firmata con lo pseudonimo di Damiano Malabaila, può essere ricondotta al genere della fantascienza: accanto a tematiche fantastiche, come una sorprendente anticipazione della realtà virtuale (nel racconto Trattamento di quiescenza), il lettore scopre qui un Levi anche umorista, che ama scherzare con la lingua, capace di inquietare, sorprendere e divertire. Si rimane nel campo della fantascienza, nel 1971, con la raccolta Vizio di forma, composta da venti racconti, scritti tra il 1968 e il 1970 e firmati, questa volta, come Primo Levi. Il sistema periodico Gli anni Settanta, caratterizzati da importanti mutamenti economici e da forti tensioni sociali, vedono Levi impegnato in una riflessione su temi di urgente attualità all epoca: il lavoro e la società. Nel 1975 viene pubblicato Il sistema periodico, una raccolta di ventuno racconti il cui titolo fa riferimento alla tavola periodica degli elementi, fissata nel 1869 dal chimico russo Dmitrij Mende­leev. Levi intitola ciascun racconto a un elemento, le cui caratteristiche sono in relazione con i temi principali della vicenda narrata. Abbiamo, per esempio, il racconto Ferro, in cui l autore parla della sua salda amicizia con un giovane che, ucciso dai fascisti, condivideva con lui la lotta partigiana e la passione per la montagna. Nel libro si mescolano quindi ricordi autobiografici, memorie del lager e invenzione letteraria, il tutto in un atmosfera di grande energia e felicità di raccontare. La chiave a stella Un atmosfera simile si riscontra nella Chiave a stella, del 1978. Inizialmente nata come una nuova serie di racconti accomunati dallo stesso protagonista, l opera diventa il primo vero e proprio romanzo di invenzione di Levi. I vari capitoli, che possono essere letti anche come singoli racconti, presentano due personaggi, che sono, a loro volta, anche narratori: il narratore principale, un chimico della stessa età dello scrittore con il quale condivide molti tratti biografici, riporta le conversazioni tenute con l operaio specializzato Tino Faussone che, a sua volta, ricorda i suoi lavori passati, in vari paesi del mondo. Narrate con uno stile vivace che riproduce la lingua parlata, le storie propongono una visione ottimistica del lavoro e un etica della cooperazione tra gli uomini, secondo una prospettiva di crescita comune della società. Il ritorno alla memoria e alla storia Con i racconti di Lìlit, pubblicati nel 1981, e con il romanzo Se non ora, quando?, del 1982, Levi si riavvicina alle tematiche dei primi libri. Gli anni Ottanta, dunque, vedono un ritorno dell autore ai temi del nazismo e del­l ebraismo, questa volta non in chiave di testimonianza, ma come invenzione narrativa e riflessione. Se non ora, quando?, esplicitamente definito romanzo dal suo autore, immagina le vicende di un gruppo di partigiani ebrei, russi e polacchi, che combattono avventurosamente contro i nazisti tra il luglio del 1943 e l agosto del 1945. Le vicende, benché d invenzione, sono collocate su un fondo storico precisamente ricostruito: la narrazione, accanto all epopea partigiana, tratteggia con efficacia anche gli intrecci politici e le vicende sentimentali dei tre protagonisti maschili. Nel 1986 esce I sommersi e i salvati che, diversamente dai libri precedenti, 547