I generi UNIT 7 La narrativa storica GUIDA ALLA LETTURA La società del lager Il passo illustra la composizione sociale del campo e i suoi effetti sui detenuti: dietro l apparente uguaglianza, simboleggiata dalla collettiva denominazione di H ftlinge e dalla divisa a righe, gli ospiti di Auschwitz appartengono in realtà a categorie ben distinte. Accanto alla maggioranza di ebrei, infatti, le SS concentrano nel campo anche criminali comuni e avversari politici del regime: i primi ricoprono, per disposizione delle SS, posizioni di comando nella gerarchia della comunità del campo. Come constata la voce narrante, sono dunque i prigionieri stessi a fungere da aguzzini verso i loro compagni. In tal modo Levi documenta gli effetti morali della perversa organizzazione nazista, che privilegia il crimine e premia l arbitrio (i criteri che lo regolano sono sconosciuti, spesso palesemente in base a protezioni e corruzioni, r. 91). Tramite questo sistema, infatti, tra i perseguitati che condividono la medesima sventura non possono sorgere sentimenti di solidarietà o fratellanza, perché un parossistico calcolo del proprio utile (siamo già in grado di calcolare [ ] quale sia il posto più conveniente a cui aspirare quando ci si mette in coda, rr. 16-18), anche a discapito del prossimo (tutto può venire rubato, anzi, viene automaticamente rubato non appena l attenzione si rilassa, rr. 21-23), appare l unico modo per sopravvivere e resistere all annientamento, in un mondo dove l umanità della persona non ha più nessuna importanza. Un regolamento grottesco e crudele Il narratore illustra il minuzioso e inestricabile guazzabuglio di norme rivolto a fiaccare i deportati nel corpo e a umiliarli nell intelligenza e nel morale. Ai prigionieri si richiedono ordine, pulizia e disciplina ma le condizioni di privazione materiale cui sono sottoposti rendono impossibile l adempimento del regolamento, favolosamente complicato (rr. 26-27). In tale assurda situazione, allora, ci sono innumerevoli circostanze, normalmente irrilevanti, che qui diventano problemi (rr. 42-43): compiti altrimenti semplici, come la manutenzione della divisa, la cura della persona, la pulizia delle scarpe, diventano ad Auschwitz un arduo assillo quotidiano. Ne è un esempio la grottesca cerimonia del cambio delle scarpe (rr. 49-50) dove, tramite un rituale tragicamente farsesco, il deportato deve scegliere nella confusione una nuova calzatura. La concitata decisione può rivelarsi, attraverso la concatenazione di drammatiche conseguenze riportata dal narratore, il fatale errore che condurrà il prigioniero alla camera a gas. Produrre cose, distruggere persone I deportati lavorano nell industria del campo finché non esauriscono le loro risorse vitali: costretti a spossanti turni che possono oltrepassare le dieci ore giornaliere, vengono comandati dai kapò, i quali sono, frequentemente, criminali. Anche il lavoro, come tutte le altre attività, diventa qui un groviglio di leggi, di tabù e di problemi (rr. 72-73): le autorità del lager sono in contrasto con le autorità civili della fabbrica; i criteri di attribuzione dei lavoratori ai vari gruppi sono oscuri o chiaramente piegati dalla corruzione; il riconoscimento dello stato di malattia richiede procedure e conoscenze misteriose. Così il lavoro perde completamente il significato positivo, di crescita personale e di progresso collettivo, che mantiene nel mondo degli uomini liberi: ad Auschwitz non esistono cittadini che lavorano per vivere, ma solo schiavi che faticano per morire. Dire l indicibile Levi descrive l orrore vissuto con una lingua sobria e priva di impennate emotive, che vuole restituire, al lettore, la verità oggettiva del campo di concentramento. Per questo motivo il passo è ricco di parole ed espressioni in lingua tedesca: riportare le scritte del campo e i nomi delle strutture e delle istituzioni senza nessuna traduzione restituisce il senso di smarrimento vissuto dai deportati, la maggioranza dei quali non parlava la lingua dei nazisti. L esigenza di testimoniare spinge l autore a scegliere un vocabolario che nomina gli oggetti con tecnica precisione (la gamella e il rancio, r. 13, il bavero, r. 32, il feltro, r. 46, ma anche la scabbia, r. 41, e l elenco delle specializzazioni lavorative, rr. 82-83): con questa lingua, aderente al vero, dalla struttura semplice, Levi documenta con esattezza l abisso oscuro della follia nazista. 558