Carl Holsoe, Donna che si guarda allo specchio accanto a una porta aperta, XIX sec. Il diario è scritto in prima persona, in presa diretta, senza pretese di obiettività. una forma autobiografica non retrospettiva: in genere, cioè, verte sul significato da attribuire ad avvenimenti recenti o propone riflessioni condotte al momento. Si tratta insomma di una scrittura a caldo e, in quanto tale, si presta bene all autoanalisi. Chi scrive un diario si confronta con i propri sentimenti, cercando di fare ordine in ciò che si agita ancora confusamente nel cuore. ciò che si propone la giovane Anne Frank ( T1, p. 574), stendendo su un quaderno impressioni, emozioni ed esperienze, come a un amica immaginaria di nome Kitty. Casi come questo rivelano la stretta parentela fra il diario e la lettera, nella quale ci si rivolge a un interlocutore fidato, mettendo a nudo il proprio animo. Oggi è raro che qualcuno racconti i propri sentimenti prendendo carta e penna. Nel nuovo millennio si usano nuovi strumenti, da Facebook ai blog personali, che sono diventati i mezzi principali per esprimere il proprio temperamento. L autobiografia L autobiografia (dal greco aut s + b os + graphé, ovvero sé stesso + vita + scrittura ) si fonda su una triplice identità: l autore è al tempo stesso narratore e protagonista dell opera. Ripercorrendo le tappe principali della propria vita egli mette l accento sull evoluzione del proprio carattere, sui momenti decisivi che hanno segnato il suo destino: per esempio il rapporto con i genitori, gli anni della scuola, la scoperta di una vocazione, l incontro con la persona amata o con una figura carismatica. L autobiografia procede secondo un normale ordine cronologico. A scrivere è di norma un individuo maturo, disposto a fare un bilancio delle proprie esperienze. Il protagonista, diventato un uomo saggio e disincantato, interpreta alla luce di ciò 571
8. LA NARRATIVA D’INTROSPEZIONE - Negli abissi del cuore