Focus sull autrice | MORANTE Sembra dunque che l Arturo adulto abbia conservato, pressoché intatta, la sbrigliata fan­ tasia della sua fanciullezza: la realtà, infatti, gli appare come una fiaba, o un mito, o un antica leggenda. Il culmine della trasformazione riguarda il castello: l edificio, immenso e senza tem­ po, domina il villaggio. Arturo lo rivede, attraverso il mare notturno fiabescamente punteggiato di lampàre (r. 85), da una lontananza che non permette di distinguerne i particolari, che pure conosce. Per questa lontananza, soprattutto nelle nebbie dell inverno, la rocca si tramuta in una sorta di gotico maniero abbandonato, una rovina fantastica (r. 93-95) che, popolata da animali, esercita su Arturo una potente e misteriosa suggestione. L isola dove il tempo non scorre Arturo ricorre con insistenza a un aggettivo: i crateri spenti dei vulcani, dai quali è sorto l ar­ cipelago, sono antichi (r. 3), come antichi (r. 8) sono i muri delle strade e le case del villaggio, antiche addirittura di secoli (r. 18). E poi la chiesa, la più antica dell isola (r. 37), e il castello, dalla mole cresciuta attraverso i secoli (r. 76). E come l abitato ricorda le antiche città feudali (r. 69), così le donne di Procida, dedite alla casa, seguono l usanza antica (r. 62) nelle super­ stizioni, negli abiti e nelle acconciature. In che epoca siamo? difficile capirlo: nell isola, infatti, è come se il tempo si fosse fer­ mato. La tecnologia è arretrata (c è la carrozzella, r. 46; c è il fornello di carboni, r. 23), la so­ cietà è ancora costituita da contadini e pescatori. E c è l oste, c è la vedova della caffetteria: figure senza tempo di un mondo arcaico, diffidente e chiuso, lontano dalle rotte del turismo, che portano i bagnanti (r. 50) e la vita promiscua e allegra (r. 52) della modernità su altre spiagge. Estranea ai traffici e al progresso, l isola diventa, per Arturo, qualcosa di assoluto, il simbolo fatato dell origine. LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE 1. Gli abitanti di Procida. Chi vive sull isola? 2. Sotto le stelle. Che cosa vedono, dell isola, le navi che passano di notte? ANALIZZARE E INTERPRETARE 3. Il trionfo dei sensi. Scrivi sul quaderno le parole e le espressioni inerenti alla descrizione dell isola, che coinvolgono la vista, l udito, l olfatto e il tatto. 4. Isolani e continentali. Che cosa distingue i procidani dagli altri abitanti della zona di Napoli? Questa loro caratteristica è presentata come positiva o negativa? 5. La suggestione delle similitudini. Individua nel testo i numerosi paragoni: che tono contribuiscono a dare alla descrizione? PARLARE E SCRIVERE BENE 6. Sinonimi e contrari. Non tutti i sinonimi e i contrari possibili per un termine sono adatti a qualunque contesto d uso. Eccoti un elenco di aggettivi usati nel testo, per i quali dovrai trovare almeno un sinonimo e un contrario che siano adeguati considerando il sostantivo a cui sono affiancati. spontaneo (detto di fiori) spontaneo (detto di persone) sereno (detto del cielo) sereno (detto di persone) brutto (detto di persone) brutto (detto di tempo atmosferico) brutto (detto di voto scolastico) fondo (detto del mare) fondo (detto di voce) grosso (detto di vestiario) grosso (detto di persona) rapido (detto di persona) rapido (detto di corso d acqua) SCRIVERE PER... 7. MODIFICARE UNA DESCRIZIONE Riscrivi la descrizione dell isola di Procida, ribaltandola completamente e quindi offrendone una rappresentazione opposta. Fai attenzione all uso dei contrari (massimo 20 righe). 639