I generi UNIT 10 La narrativa di viaggio si svolge a cavallo del mondo noto e di quello ignoto; da un lato è una deriva senza meta, dall altro tende sempre a ritornare al punto di partenza. L esperienza compiuta dal viaggiatore è insieme concreta e interiore, perché, oltre all abilità pratica, esige e conferisce conoscenza di sé. 656 Tra spirito e materia: il Medioevo Nell epoca tardo-antica e medievale l esperienza del viaggio accentua il suo significato simbolico, spirituale e trascendente. La figura del cavaliere incarna un modello di viaggiatore spinto dalla curiosità: non è un caso che spesso, per definire il carattere principale della sua identità, venga indicato come errante , ossia girovago, vero e proprio vagabondo in cerca di avventure, sulle tracce di una fanciulla amata, ma anche del leggendario Sacro Graal, il calice usato da Gesù nell Ultima Cena (oppure, secondo una diversa interpretazione, il recipiente usato per conservare il suo sangue). Sono invece spinti dalla fede i pellegrini: decisi a dare una svolta radicale alla loro esistenza, a seguire un precetto divino oppure a espiare i propri peccati, facevano testamento e partivano, a piedi, alla volta dei luoghi santi, come Gerusalemme e Santiago de Compostela per i cristiani o la Mecca per i musulmani. Per la cultura cristiana, il viaggio terreno simboleggia il difficile itinerario dell anima verso la beatitudine eterna: questo valore è centrale nella Divina Commedia di Dante Alighieri, storia di un viaggio immaginario che conduce l autore dal centro della Terra (l Inferno) al monte del Purgatorio nel mezzo dell emisfero australe e da lì attraverso le sfere celesti (il Paradiso), fino a giungere alla contemplazione diretta di Dio. Nella migliore tradizione della letteratura di viaggio, spostarsi nello spazio significa anche progredire nella conoscenza di sé: per questo Dante, grazie all esperienza accumulata nei tre regni dell aldilà, può ritrovare la retta via e salvare la propria anima. Del resto, la letteratura non esprime solo la valenza allegorica del viaggio, ma anche la sua dimensione reale. In particolare, con la ripresa della cultura urbana e dei commerci registratasi a partire dal XII secolo in avanti, la narrazione si trasforma in un resoconto di esperienze effettivamente vissute, magari per esigenze commerciali o diplomatiche o politiche. Un celebre esempio è costituito dal Milione, testimonianza letteraria del lungo periodo trascorso dal mercante veneziano Marco Polo (1254-1324) in Oriente. Il Milione è un trattato geografico su luoghi e popoli dell Asia, e insieme un racconto delle vicende biografiche del protagonista attraverso i suoi viaggi lungo il continente asiatico per conto dell imperatore dei mongoli, il Gran Khan. L età moderna Il viaggio può essere sia un tema dell invenzione letteraria (si pensi ai paladini di Carlo Magno che Ludovico Ariosto sparpaglia per il mondo nell Orlando furioso) sia un esperienza realmente vissuta e documentata, come si evince dagli scritti degli intellettuali impegnati, alla fine del Settecento, nel cosiddetto Grand Tour, un grande itinerario che li porta in giro per l Europa e in particolare in Italia. Nell Ottocento, invece, mentre il progresso scientifico facilita gli spostamenti, gli scrittori inventano non di rado viaggi straordinari, come quelli narrati dal francese Jules Verne (18281905) in romanzi avventurosi e fantastici come Viaggio al centro della Terra (1864), Ventimila leghe sotto i mari (1870) e Il giro del mondo in 80 giorni (1872).