I generi UNIT 10 La narrativa di viaggio 15 20 25 30 35 40 Donne afghane coperte dal burqa, tradizionale abito femminile musulmano. 45 dove, si diceva, è possibile trovare ogni frutto della natura e del lavoro artigiano; la moschea di Puli-i-Khisti; il mausoleo di Timur Shah.3 Il santuario del Re dalle Due Spade costruito in onore del primo comandante musulmano che nel VII secolo dopo Cristo, pur avendo già perso la testa, mozzatagli da un fendente, continuò secondo la leggenda a combattere con un arma per mano, determinato com era a imporre l Islam, una nuova, aggressiva religione appena nata in Arabia, a una popolazione che qui, da più d un millennio, era felicemente indù e buddhista; e poi, alta, imponente sulla cresta della prima fila di colli, proprio di fronte alle mie vetrate, la fortezza di Bala Hissar4 nella cui residenza hanno regnato tutti i vincitori e nelle cui galere han languito, o sono stati sgozzati, tutti i perdenti della storia afghana. La vista è stupenda, ma da quando sono arrivato, più di due settimane fa, con in tasca una lettera di presentazione per un vecchio intellettuale, nella borsa una bibliotechina di libri-compagni-di-viaggio e in petto un gran misto di rabbia e di speranza, questa vista non mi dà pace. Non riesco a goderne perché mai, come da queste finestre impolverate, ho sentito, a volte quasi come un dolore fisico, la follia del destino a cui l uomo, per sua scelta, sembra essersi votato: con una mano costrui­sce, con l altra distrugge; con fantasia dà vita a grandi meraviglie, poi con uguale raffinatezza e passione fa attorno a sé il deserto e massacra i suoi simili. Prima o poi quest uomo dovrà cambiare strada e rinunciare alla violenza. Il messaggio è ovvio. Basta guardare Kabul. Di tutto quel che i miei libri raccontano non restano che i resti: la Fortezza è una maceria, il fiume un rigagnolo fetido di escrementi e spazzatura, il bazar una distesa di tende, baracche e container; i mausolei, le cupole, i templi, sono sventrati; della vecchia città fatta di case in legno intarsiato e fango non restano, a volte in file di centinaia e centinaia di metri, che dei patetici mozziconi color ocra come sulla battigia5 le guglie dei castelli di sabbia costruiti da bambini e subito espugnati dalle onde. Tanti monumenti sono letteralmente scomparsi. L enigmatico Minar-i-Chakari, Colonna della Luce, costruito, PAROLA DI fuori Kabul sulla vecchia via di JaRigagnolo Il rivo è un ruscelletto. Rigagnolo, lalabad,6 nel I secolo dopo Cristo, che sembra derivare forse per commemorare l illumidal diminutivo di rivo (rivagnolo), è un corso d acqua ancora più piccolo del rivo che, nazione di Buddha,7 non ha regeneralmente, scorre ai lati delle strade e può formarsi in seguito ad abbondanti sistito alle cannonate e dal 1998 piogge. Per questo motivo, alcuni studiosi non è che un triste cumulo di anpensano che rigagnolo derivi dal verbo latino rigare nel significato di solcare bagnando . tichi sassi. 3. Timur Shah: il condottiero Tamerlano (1336-1405), antenato di Ba-bur, unificò sotto il proprio potere l Asia centrale. 4. Bala Hissar: fin dal V secolo prima di Cristo la cittadella di Bala Hissar, costruita su un rilie- 672 vo, fu sede del potere e teatro di scontri armati. 5. battigia: la striscia di sabbia su cui si frangono le onde. 6. Jalalabad: è una cittadina dell Afghanistan orientale, a un centinaio di chilometri da Kabul. 7. Buddha: vissuto intorno al VI secolo a.C., fondò la disciplina spirituale che da lui prende il nome.