I generi UNIT 10 COME CONTINUA La narrativa di viaggio Terzani scende per le strade e inizia a verificare la situazione sul campo. La guerra aerea americana ha fatto centinaia di vittime, con il solo effetto di inasprire gli animi contro gli occidentali e incitare alla jihad, la guerra santa islamica. In un ospedale di Kabul si affollano decine di mutilati; allo zoo i pochi animali rimasti sono affamati e ringhiosi. Dappertutto, miseria e sofferenza: ormai un abitudine per gli afghani, in guerra ininterrottamente da decenni. SPECCHI di CARTA Ma chi glielo fa fare? Che gusto c è a dormire scomodi, rischiare la pelle, osservare una città massacrata dalla guerra attraverso finestre polverose in un hotel fatiscente, sapendo che da un momento all altro qualcuno potrebbe fare irruzione per rapirti? Nessuno, se per noi viaggiare non significa altro che andare in vacanza, rilassarsi, stare allegri. Eppure i reporter di guerra non abbracciano il loro mestiere per necessità, ma per passione. E così Terzani, ormai anziano, non riesce a resistere al richiamo. Prepara i bagagli e parte per Kabul. In guerra il primo morto è la verità, e lui lo sa bene. Le autorità fanno di tutto per censurare le notizie scomode, tenere alto il morale della popolazione, accrescere il terrore verso un nemico invariabilmente dipinto come malvagio e disumano . Proviamo invece a chiederci: chi abita Kabul? Terroristi o gente normale? La realtà della guerra non si può comprimere in un servizio del telegiornale: è fatta di volti, parole, rumori, sensazioni. Ci serve qualcuno in grado di aiutarci a coltivare l arte del dubbio, qualcuno che abbia il coraggio di andare a vedere di persona che cosa succede, e di raccontarlo senza filtri ideologici, con onestà. Ci serve gente come Terzani, oggi più che mai. Bambini fuori da una scuola sventrata dalle bombe, a Kabul. GUIDA ALLA LETTURA 674 Nel paese della guerra Nella storia recente nessun paese è stato martoriato dalla guerra quanto l Afghanistan. Raggiunta finalmente l indipendenza nel 1919, dopo una lunga serie di conflitti per sottrarsi agli appetiti delle potenze coloniali, questa nazione è tornata nella spirale della violenza negli anni Ottanta, quando venne invasa dai sovietici. Al loro ritiro si scatenò una sanguinosa guerra civile, nella quale si affermarono i talebani, fondamentalisti islamici stretti alleati del saudita Osama bin Laden (1957-2011), mente dell attacco alle Torri Gemelle dell 11 settembre 2001. All indomani del tragico atto terroristico che provocò circa tremila morti, divampò anche in Italia un acceso dibattito su che cosa fare: Oriana Fallaci (1929-2006), famosa scrittrice e giornalista, sostenne nel libro La rabbia e l orgoglio le ragioni dell intervento armato in Afghanistan, a difesa della civiltà occidentale minacciata. Terzani si batté invece per difendere la pace e scrisse una serie di Lettere contro la guerra, prima dall Italia e poi dal Pakistan, dall Afghanistan e dall India, dove si recò in quello stesso autunno. Il metodo di Terzani Da una stanza spoglia, all ultimo piano di un palazzo, Terzani osserva lo straordinario panorama di Kabul, nel quale ritrova tutto quel che un viaggiatore diretto qui ha sempre sognato (rr. 5-6): maestose montagne sullo sfondo, la valle percorsa dal fiume, il vecchio bazar, i monumenti che risvegliano in lui le storie apprese dalla bibliotechina di libri-compagni-di-viaggio (r. 25) che ha portato con sé. La visione del santuario del Re dalle Due Spade gli ricorda per esempio la leggenda del comandante musulmano che in nome della fede continuò a