ALDO CAZZULLO CALENDARIO CIVILE Dante, il poeta che inventò l Italia 25 MARZO Dantedì saggio Noi italiani «siamo tutti figli e nipoti di Dante , scrive il giornalista Aldo Cazzullo nelle pagine che riportiamo. Ha ragione se non altro perché l Italia, rispetto ad altre nazioni, è esistita prima della sua unità nazionale: ed è esistita come un idea, un patrimonio, un eredità non tanto cementata dalla politica, dalle guerre o dalle alleanze quanto dalla cultura, dall arte, dalla poesia. Ecco perché Dante può essere considerato un nostro padre , non solo perché ha gettato le basi della nostra lingua. Ed ecco perché l idea di celebrare ogni anno un giorno dedicato solo a lui ha preso subito piede, raccogliendo consensi in ogni ambito, dal mondo delle istituzioni a quello della scuola. Il Dantedì questo il nome dell appuntamento nasce dall intuizione del giornalista del Corriere della Sera Paolo Di Stefano e viene istituito nel 2020 su impulso dell allora ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini. La data in cui si festeggia l evento è il 25 marzo: il giorno in cui il Sommo Poeta intraprende il viaggio nei regni dell oltretomba, narrato nella Divina Commedia. Audio LETTURA 5 10 15 Dante ama una donna che non c è più e una patria che non c è ancora. Una patria che oggi noi lo sappiamo nasce con lui. L Italia ha questo di straordinario, rispetto alle altre nazioni. Non è nata dalla politica o dalla guerra. Non da un matrimonio dinastico, non da un trattato diplomatico. nata dalla cultura e dalla bellezza. Dai libri e dagli affreschi. nata da Dante e dai grandi scrittori venuti dopo di lui: Petrarca, che da piccolo ebbe la fortuna di incontrarlo; Boccaccio, che per primo definì la Commedia «Divina e la lesse in pubblico. nata da Giotto, che Dante cita nel Purgatorio, e che forse incontrò mentre affrescava nella Cappella degli Scrovegni il Giudizio universale, con i sommersi e i salvati. E l Italia è nata dagli altri artisti che da Dante furono ispirati nel ritrarre il Bene e il Male, il Paradiso e l Inferno, la grandezza dell uomo e l abisso della sua perversione. Dante non è soltanto il padre della lingua italiana. Una lingua che si è mantenuta fresca e viva grazie a lui e ai suoi seguaci, anche se per secoli nella vita quotidiana fuori da Firenze non l ha parlata nessuno; quasi come l ebraico, la lingua della Bibbia che gli ebrei non hanno praticato per millenni, fino a quando non sono tornati nella Terra Promessa. Accade a volte che una lingua sia plasmata, salvata e mantenuta viva da un libro: per noi, la Divina Commedia. 713