Lavoriamo sui testi | 1. COME analizzare 180 185 195 200 205 190 pranzo deserta, la finestra nuda e spalancata. Senza più temere nulla vi entrai, volli guardare con un lungo sospiro e per l ultima volta quel telaio bianco con la fila delle sue bruciature nere. E tre lustri18 appena da quella sera di primavera, quasi per gioco, per un giuoco simile a quello, dopo aver vagato intorno vicino e lontano e chi sa dove lo sguardo ed il pensiero avido e sfaccendato, e pur anco19 bambino, |mi parve in un certo momento che il meglio, la cosa più bella fosse di prendere tante lettere e letterine, e virgolette e punti e linee, strumenti non senza pericolo anch essi da maneggiare, e fattone sillabe e parole, non vincendo alla tentazione,20 volli metterli in fila, come più mi pareva stessero bene, una fila poco più lunga e non meno bizzarra.21 E come allora, per l irresistibile capriccio mi piacque di vederla accesa nell aria: una luce non più alta, né durevole forse, di quella dei cerini nella sera dell altra primavera.|22 Chi sa perché, ripetei con mio padre il giuoco stesso di tre lustri prima. Ma un giorno egli, che della prima luminaria non s era accorto, ben si avvide della seconda.23 Che disse mio padre quel giorno? Che cosa avrebbe detto la prima volta? Presso a poco, anzi, la stessa cosa.24 L azione presenta una frequenza singolativa: quindici anni dopo, anche se non sappiamo esattamente dove, il protagonista decide, spinto da un impulso irresistibile simile a quello che gli aveva fatto accendere i cerini da bambino, di diventare poeta e di pubblicare i suoi versi. Aldo Palazzeschi, Stampe dell Ottocento, a cura di E. Ghidetti, Mondadori, Milano 2003 18. tre lustri: quindici anni. 19. pur anco: anche. 20. non vincendo alla tentazione: senza riuscire a resistere alla tentazione, cedendo alla tentazione. 21. volli metterli... bizzarra: come da bambino aveva messo i cerini in fila, così, quindici anni dopo, l autore ha disposto una successione più lunga e non meno curiosa di parole e sillabe: ha, cioè, scritto i versi di una poesia. 22. E come allora... altra primavera: l autore allude alla sua intenzione di rendere pubblica e visibile a tutti la sua produzione poetica. Infatti Aldo Palazzeschi pubblicò nel 1905 la sua prima raccolta di versi, I cavalli bianchi. 23. Ma un giorno... della seconda: ma un giorno il padre, che non si era mai accorto del gioco con i cerini (la prima luminaria), si ac- corse della pubblicazione del libro (la seconda luminaria). 24. Presso a poco... cosa: l autore termina il racconto con un finale volutamente ambiguo, e non riporta le parole del padre, lasciandole immaginare al lettore. 81