Le tecniche UNIT 4 I LUOGHI NARRATIVI TRA REALT E IMMAGINAZIONE I luoghi in cui gli scrittori ambientano le loro storie possono essere suddivisi in tre tipologie, in base al loro rapporto con la realtà. L esempio Luoghi reali: azioni e personaggi sono collocati in spazi che esistono nella realtà, e che vengono riprodotti in modo più o meno dettagliato. In questo brano della Malora di Beppe Fenoglio (1922-1963), il protagonista, un giovane contadino di nome Agostino, giunge per la prima volta in visita della città piemontese di Alba: Fenoglio Non c era nessun bisogno che Tobia1 mi gridasse nelle orecchie di guardar Alba perché io me n ero già riempiti gli occhi e per l effetto lasciai la bestia2 e passai sul ciglio della strada a guardar meglio. Mi stampai nella testa i campanili e le torri e lo spesso3 delle case, e poi il ponte e il fiume, la più gran acqua che io abbia mai vista, ma così distante nella piana che potevo soltanto immaginarmi il rumore delle sue correnti. Beppe Fenoglio, La malora, Einaudi, Torino 1997 Seppur tratteggiata dal protagonista, che vede la città con sorpresa ed emozione per la prima volta, la descrizione di Alba risponde al vero. 1. Tobia: il mezzadro presso cui Agostino lavora duramente come contadino. 2. la bestia: un animale da traino, per esempio un asino o un cavallo, attaccato a un carro. 3. lo spesso: i muri spessi. L esempio Luoghi realistici: l autore sceglie di ambientare la sua storia in luoghi inventati ma verosimili: una città, un villaggio, un lago o un altro elemento naturale Il romanzo Fontamara, scritto da Ignazio Silone (1900-1978), è per esempio intitolato a un paese di fantasia in cui si svolge gran parte dell azione, in una regione reale dell Abruzzo, la Marsica: Silone A chi sale a Fontamara dal piano del Fucino1 il villaggio appare disposto sul fianco della montagna grigia brulla e arida come su una gradinata. Dal piano sono ben visibili le porte e le finestre della maggior parte delle case: un centinaio di casucce quasi tutte a un piano, irregolari, informi, annerite dal tempo e sgretolate dal vento, dalla pioggia, dagli incendi, coi tetti malcoperti2 da tegole e rottami d ogni sorta. La maggior parte di quelle catapecchie non hanno che un apertura che serve da porta, da finestra e da camino. Nell interno, per lo più senza pavimento, con i muri a secco, abitano, dormono, mangiano, procreano, talvolta nello stesso vano,3 gli uomini, le donne, i loro figli, le capre, le galline, i porci, gli asini. Ignazio Silone, Fontamara, Mondadori, Milano 1972 1. piano del Fucino: altopiano dell Abruzzo che anticamente ospitava un lago. 94 2. malcoperti: coperti in maniera sommaria. 3. vano: locale. Il narratore fornisce una descrizione oggettiva di un paese che non esiste nella realtà, ma che, per le caratteristiche che gli sono attribuite, potrebbe essere vero.