I generi UNIT 3 La poesia d amore CLASSICO E tutta in sudore e tremante come erba patita scoloro: e morte non pare lontana a me rapita di mente. IL Saffo, A me pare uguale agli dèi, trad. di S. Quasimodo, in S. Quasimodo, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1995 12. patita: deperita, senza più linfa. 14. rapita di mente: stordita, assente. SPECCHI di CARTA Nonostante siano trascorsi molti secoli, la lirica di Saffo è ancora decisamente attuale. Prima di essere un topos letterario, la malattia d amore , infatti, è un esperienza molto comune, almeno quanto l influenza. Rossore, cuore in gola, attacco di risa, depressione cronica, fame compulsiva o inappetenza I sintomi sono svariati e dipendono dal soggetto, ma l agente patogeno è sempre lo stesso: il desiderio di una persona. Oppure: il desiderio che un altra persona ci desideri come noi desideriamo lei; o, peggio, come lei ci sembra desiderare gli altri. La poesia, appunto, parte da una scena in cui la donna amata da Saffo si intrattiene serenamente con un uomo. La poetessa vede, e non è affatto contenta La passione, in effetti, è a volte legata a doppio filo all invidia e alla gelosia: guardare l oggetto dei nostri desideri divertirsi con un altro o un altra pretendente può essere molto doloroso. Addirittura disperante: la coppia ci sembrerà sempre al culmine di una felicità assoluta, che invece a noi è del tutto preclusa. La potenza della passione che spesso ci stringe come una fortissima tenaglia deriva anche da sentimenti meno nobili come questi. Riconoscerlo non fa diventare l amore meno degno di essere vissuto: soltanto, ci aiuta a non idealizzarlo troppo, rendendoci più pronti ad affrontare le sue avventure. GUIDA ALLA LETTURA 174 Un triangolo amoroso La poesia si apre con la descrizione di una scena popolata da tre protagonisti: una donna sta conversando amabilmente insieme a un uomo, mentre un altro personaggio, coincidente con l io lirico e con la stessa Saffo, osserva la coppia. Ai suoi occhi, l uomo sembra addirittura assurgere a una condizione divina: un iperbole che esprime chiaramente l amore provato per la donna e, al tempo stesso, l ammirazione e l invidia per chi può godere della sua vicinanza e della sua voce melodiosa (dolce / suono, vv. 2-3). I sintomi dell amore La seconda parte del componimento, che occupa i rimanenti dieci versi (4-14), è dedicata alla tempesta interiore che sconvolge la poetessa, la quale in antitesi sottolinea la condizione di serenità della coppia e il forte disagio provocato in lei dalla passione. Il movente dello sgomento amoroso, infatti, può derivare tanto dalla bellezza della donna che però non è descritta direttamente, ma affidata all immaginazione del lettore quanto dal senso di esclusione e di invidia generato dalla visione degli amanti. La gelosia e la passione si mescolano, scatenando un vero e proprio terremoto psicofisico. Tali sintomi, lungi dall essere esagerazioni romantiche, ricalcano con precisione quanto gli antichi trattati di medicina riportano a proposito di varie patologie: sono, cioè, tecnicismi del linguaggio medico di allora. Saffo, dunque, descrive l eros in un climax ascendente come una malattia dell anima, che si esprime con violenza attraverso manifestazioni somatiche: tachicardia (il cuore si agita nel petto, v. 5), mutismo, arrossimento (Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle, v. 8), annebbiamento della vista, acufene (il rombo / del sangue alle orec-