Focus sull autrice | MERINI GUIDA ALLA LETTURA Come un fiore nel vento Il primo verso del componimento, di lunghezza anomala, esprime la consuetudine di un desiderio, amplificato dall apposizione nel secondo verso. L autrice ricorre alla tradizionale immagine del fiore mosso dal vento per esprimere il proprio slancio quotidiano nei confronti della vita. Subito però interviene un avversativa a soffocare questo slancio: il movimento libero è impedito da una lunga pesante catena d angoscia (v. 4). Un angoscia sommessa, non gridata, come dimostra il tono del componimento, uniforme e privo di scatti repentini, e la sintassi semplice; nonostante affiorino l inquietudine e un senso quasi di asfissia, il discorso procede tranquillamente, impaginato in quattro periodi di dimensioni simili (vv. 1-5, 6-9, 10-14, 15-19). Il sole in carcere Con il v. 6 prende forma lo spazio in cui si sviluppa la riflessione: non ci troviamo nell esterno evocato al primo verso ma in una stanza, nella quale il sole è ridotto a uno scacco (v. 8), come se provenisse da una finestra provvista di sbarre. Si tratta dunque di una situazione che allude a uno stato di reclusione, che Alda Merini come sappiamo sperimentò duramente sulla propria pelle, nei lunghi periodi passati in manicomio. Basta tuttavia quel poco di sole per scaldarle i piedi nudi (v. 9): una grazia segreta (v. 10) che non è fatta per essere ricordata e dimostra come anche la malattia possa essere matrice di vita (v. 14), far scaturire qualcosa di positivo. Ma di che si tratta? La grazia della poesia La grazia (termine che significativamente ricorre anche al v. 17) che recherà l angelo è segreta (v. 10), inesprimibile su un piano razionale. L autrice in ginocchio coltiva il suo struggente desiderio di amare, accarezza i propri piedi pallidi (v. 18) e attende che la luce dell ispirazione accenda la sua mente. Ecco la chiave della liberazione. Sarà l angelo della poesia a scaldarle il cuore e salvarla: sono questi versi a riscattare la quotidiana sofferenza che la attanaglia. LABORATORIO SUL TESTO COMPRENDERE 1. Il destinatario. A chi si rivolge l io lirico? 2. La poetessa allo specchio. Metti in ordine le azioni dell io lirico, numerandole progressivamente. a) Aspetta un angelo. b) Si mette in ginocchio. c) Trova uno scacco di sole. d) Si alza dal letto. 3. La salvezza nell attesa. Che cosa aspetta la poetessa in ginocchio? ANALIZZARE E INTERPRETARE 4. L eccezione di una parola. Nonostante il registro formale del testo tenda alla semplicità, si nota un termine difficile e raro. Quale? 5. La sintassi. Quale delle seguenti caratteristiche relative alla sintassi della poesia ti sembra appropriata? a Si contrappone sempre alla metrica, e crea una catena di continui enjambements che danno al lettore un impressione di ansia e di angoscia. b Tendenzialmente si accompagna alla metrica, e dà al lettore un impressione di pacatezza espressiva. c Ora si accompagna alla metrica, ora si contrap- pone, e dà al lettore un impressione di disordine e irrequietezza. d Segue rigorosamente la metrica, e dà al lettore un impressione di meccanicità e rigidità. 6. Campi semantici. Indica sostantivi, aggettivi e verbi che richiamano l idea della corporeità. PARLARE E SCRIVERE BENE 7. In terza persona. Riscrivi al passato e in terza persona il seguente passo: sto qui in ginocchio, aspettando che un angelo mi sfiori [ ] e intanto accarezzo i miei piedi (vv. 15-18). Comincia con: La poetessa SCRIVERE PER... 8. ESPRIMERE S STESSI La poetessa afferma che è sufficiente un riquadro di luce solare per darle la forza di affrontare la giornata. C è qualche piccola cosa, nella tua quotidianità, che ti dà sicurezza e che ricerchi quando sei triste o provi angoscia per qualcosa? Un oggetto che possiedi o un azione che compi? Descrivilo e spiega perché ha un valore rasserenante per te, in un testo di circa 20 righe. 201