Focus sull autrice | MERINI SPECCHI di CARTA L amore è come una giornata serena o poco nuvolosa: un sole a picco, magnifico, che scalda e cancella le ombre. L amore è come un alluvione: riempie tutto di sé, ti smuove e ti travolge con il suo impeto. Inutile cercare riparo, inutile opporsi ai violenti capricci della corrente. L amore è simile a una tirannia: talvolta, non vuol sentire ragioni, obiezioni, discussioni. in- cline alla furia. Ama e fa ciò che vuoi è la sua unica, inderogabile legge. L amore è come uno scalmanato, un monello: se lo provochi o accetti le sue sfide, ti giocherà dei brutti tiri. L amore crea dipendenza, come le ciliegie o le olive: una volta assaggiata la prima, ne vuoi altre. Adesso. Ancora. Forse a volte diventa un vizio, sì: ma un vizio meraviglioso, divino. GUIDA ALLA LETTURA Amore superlativo La poesia di Alda Merini si apre con una focosa e originale dichiarazione d amore. Il tempo passato a conversare con la persona amata che coincide con il tu a cui si riferisce la lirica è definito l ora più solare (v. 1): il momento, cioè, che può illuminare l esistenza dell io poetico. Come il sole avvolge ogni cosa con la sua luce, così la passione amorosa abbraccia tutti gli aspetti della persona. A questo proposito si noti il martellante parallelismo con anafora dei vv. 2-4: le tre frasi relative definiscono il coinvolgimento dell io lirico, che si sente preso sia nel corpo (v. 2) sia nella mente (v. 3) e anche accolto per quello che è, perdonato (v. 4) per i suoi limiti o errori. Il tempo passato a conversare con l amante è unico, migliore di ogni altro: a questo va collegata l insistenza dell avverbio comparativo più, ripetuto per quattro volte in quattro versi. Morire di passione Al v. 6 la poesia prende una piega inaspettata: le parole dell amante, infatti, non sono dolci e accomodanti, come poteva lasciar presagire l entusiasmo dell incipit. Il chiasmo dei vv. 6-7 (Sciarade infinite, / infiniti enigmi), infatti, sembra alludere a una mancata comprensione tra l io lirico e l amante: le parole di quest ultimo sono come oscuri giochi enigmistici. La mancata comprensione deriva, probabilmente, dallo sconvolgimento amoroso. Si veda al riguardo il distico baciato ai vv. 8-9, dedicato a due classici sintomi della passione, l aumento di temperatura e il tremore. Ai versi successivi figura un crescendo: l emozione è così forte che dal timore (la paura del v. 9) si passa a un mancamento (vv. 11-12) e poi persino alla sensazione di morire (da me si diparte la vita, v. 13). Viziati, avventati, irresponsabili L ultima parte della poesia insiste sull immagine del vizio, paragonandolo a quello di un bambino o adolescente (vv. 17-18) capriccioso. Merini esprime con efficacia la sua idea dell amore: uno slancio assoluto, davanti a cui tutto il resto perde importanza. Chi ama, infatti, desidera in modo simile a quello di un bambino, che pretende in modo irresponsabile, tirannico e noncurante la soddisfazione dei propri desideri. Tale concetto è veicolato anche dalle scelte metriche del componimento, a tratti costruito come una specie di filastrocca: spiccano, a questo proposito, i due distici baciati (vv. 8-9) e le rime abbracciate del finale (vv. 17-20). Sacro furore In conclusione il vizio d amore è definito furente e divino. Tale accostamento è inusuale: solitamente i poeti parlano dell amore come di un esperienza divina in relazione al suo potere salvifico. La donna o l uomo amato sono spesso concepiti come un angelo, che può salvarci da un esistenza mediocre o, peggio, condannata al dolore e all insensatezza. In L ora più solare per me, invece, l amore è sacro perché l innamorata desidera con impeto, come se fosse spinta da una sorta di fuoco irresistibile. La produzione poetica di Alda Merini si ispira a una religiosità nutrita, oltre che dal cristianesimo, anche da elementi arcaici e pagani. Proprio a questi ultimi va ricondotto il concetto di un amore divino e insieme furioso, sottolineato dalle figure di ripetizione e dai parallelismi con anafora ai vv. 17-20. 207