2. La condizione femminile Molti passi sono stati fatti verso la parità di genere, ma tanta strada resta da percorrere: ancora oggi, in troppi paesi del mondo, alle donne vengono negati diritti fondamentali. N elle società tradizionali la donna di norma era mantenuta in una posizione di inferiorità a livello economico, culturale e sociale. Il ruolo fondamentale che le veniva riservato era quello di moglie e madre, esposta all arbitrio del padre in gioventù e del marito una volta sposata. Il lavoro fuori casa era scoraggiato, non solo in quanto ritenuto fonte di perdizione morale, ma anche perché l accesso a uno stipendio avrebbe potuto liberare le donne dalla dipendenza nei confronti del maschio. Tali dinamiche si riscontrano tuttora in molti paesi del mondo nei quali vengono negati diritti al genere femminile: pensiamo per esempio all impossibilità di accedere all istruzione, gradino fondamentale per realizzarsi, come osserva la giovane pakistana Malala, colpita per questo dai fondamentalisti islamici ( T1). Al proposito vale la pena di ricordare che la scrittrice sarda Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1927, nella Nuoro di fine Ottocento non poté andare oltre la quarta classe delle elementari, in assenza di scuole femminili di livello superiore. Negli stessi anni prendevano piede nelle zone d Europa più avanzate i movimenti femministi, che lottavano con tenacia e coraggio per l emancipazione femminile, conseguendo risultati straordinari. In Italia, dove le donne votano soltanto dal 1946, la Costituzione repubblicana entrata in vigore due anni più tardi sancisce la parità di genere: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali . Molto cammino resta tuttavia da fare per giungere in prossimità di quest obiettivo. Un cammino scandito dall abolizione nel 1958 delle cosiddette case chiuse , dove si esercitava legalmente la prostituzione, e dall introduzione negli anni Settanta del diritto al divorzio e all aborto. Solo nel 1981 venne invece cancellato dal nostro sistema giuridico il delitto d onore , che regalava forti attenuanti agli assassini di mogli, figlie, sorelle infedeli o presunte tali, e il matrimonio riparatore , che estingueva il reato di violenza sessuale. Oggi restano aperte numerose questioni, come per esempio il fenomeno delle spose bambine, la pratica delle mutilazioni genitali in Africa, lo stalking e il cosiddetto femminicidio , tutt altro che arginati anche nel nostro paese, come ci ricorda Concita De Gregorio ( T2). Sul versante economico sussiste il problema del livello degli stipendi femminili, spesso inferiori a quelli maschili, anche a parità di mansioni. E la presenza delle donne si dirada man mano che si sale sulla scala delle responsabilità. Capita persino in ambito scientifico, a dispetto dei luminosi esempi ricordati da Vittorio A. Sironi ( T3). Del resto anche ai vertici della politica e delle istituzioni la rappresentanza femminile è sporadica. Si è dovuto arrivare al 2022 perché una donna, Giorgia Meloni, andasse a capo di un governo: la speranza, per gli anni a venire, è che non si tratti di un eccezione. 211