Percorsi di educazione civica 130 135 140 145 150 155 160 AGENDA 2030 Jan che sicuramente la trovò una domanda sciocca, dato che il nome era scritto sulla fiancata. «Sì , rispose. «Ho bisogno di informazioni su alcune ragazze , disse il giovane. «Allora dovrebbe andare in direzione , replicò Usman Bhai Jan. Mentre i due parlavano, un altro giovane vestito di bianco si avvicinò alla parte posteriore del mezzo. «Ehi, dev essere un altro di quei giornalisti che ti vogliono intervistare! , esclamò Moniba. Da quando avevo cominciato a parlare nei comizi organizzati da mio padre per la campagna a favore dell istruzione femminile e contro tutti quelli che, come i talebani, vorrebbero tenerci chiuse in casa, mi capitava spesso di parlare con dei giornalisti, anche stranieri. Ma di certo non somigliavano affatto ai due tizi che ci avevano bloccate in mezzo alla strada. Il secondo uomo indossava un tradizionale copricapo di lana e si era legato un fazzoletto sulla bocca e sul naso, come se avesse l influenza. Sembrava uno studente universitario. Saltò sul predellino posteriore e si chinò su di noi. «Chi è Malala? , chiese. Nessuna rispose, ma molte delle mie compagne si voltarono automaticamente verso di me. Ero l unica a viso scoperto.8 A quel punto l uomo mi puntò contro una pistola nera. Più tardi avrei saputo che era una Colt 45. Alcune delle ragazze gridarono. Moniba mi ha detto che io le strinsi forte la mano. Le mie compagne mi hanno raccontato che l uomo sparò tre colpi in rapida successione. La prima pallottola mi attraversò l orbita sinistra e mi si conficcò nella spalla. Caddi in avanti verso Moniba, mentre il sangue usciva copiosamente dall orecchio sinistro. Un altro proiettile colpì la mano sinistra di Shazia. Il terzo attraversò la sua spalla sinistra per poi ferire il braccio destro di Kainat Riaz. Più tardi le mie amiche mi dissero che a quell uomo tremava la mano mentre sparava. Quando arrivammo in ospedale, i miei lunghi capelli e la gonna di Moniba erano zuppi di sangue. Chi è Malala? Io sono Malala, e questa è la mia storia. Malala Yousafzai con Christina Lamb, Io sono Malala. La mia battaglia per la libertà e l istruzione delle donne, trad. di S. Cherchi, Garzanti, Milano 2013 (con tagli) 8. Ero l unica a viso scoperto: i fondamentalisti islamici prescrivono il velo integrale, ri- 216 tenendo disonorevole che le donne mostrino il volto in pubblico.