Che fai tu, luna, in ciel? Henri Rousseau, La zingara addormentata, 1897. tura, molti studiosi si spingono a rintracciare una stretta parentela tra la poesia e la filosofia, la disciplina che più di tutte riflette sul mondo, sull essere, sui confini dell esperienza umana: tanti poeti sono essi stessi, a modo loro, filosofi, dal poeta latino Lucrezio fino a Dante e a Leopardi. 2. LA RICERCA DELL ALTROVE La sera foscoliana e l infinito leopardiano Spesso i poeti registrano e documentano una personale insoddisfazione nei confronti del reale, del mondo, dell esistenza: i loro versi si trasformano così in un formidabile strumento di conoscenza e di meditazione intellettuale, nel quale l estro dell immaginazione dà vigore a ragionamenti che conducono lontano dai sentieri più battuti. La tensione verso un altrove, verso una condizione di pace caratterizza, per esempio, il sonetto Alla sera ( T1, p. 232) di Ugo Foscolo (1778-1827) e la lirica L infinito ( T2, p. 236) di Giacomo Leopardi (1798-1837). Entrambi gli autori non cercano il conforto di una vita dolorosa nella fede e in una dimensione ultraterrena. Per Foscolo, solo la pace delle tenebre notturne, che prefigura quella della morte, può garantire la quiete invano inseguita tra le inquietudini di giorni travagliati. 229