I generi UNIT 4 La poesia pensiero 10 quanti viaggi fa la tartaruga, e quanti calici deliba l ape la dissoluta di rugiade! E chi fece i piloni dell arcobaleno e chi conduce le docili sfere 15 con vincastri di tenero azzurro? Quali dita intrecciarono stalattiti, chi conta i chicchi della notte, perché nessuno manchi? Chi costruì questa casetta argillosa 20 e così forte chiuse le finestre che il mio spirito nulla può distinguere? E chi mi farà uscire qualche giorno di gala, con ali per volare più belle d ogni fasto? How many trips the tortoise makes, How many cups the bee partakes, The debauchee of dews! Also, who laid the Rainbow s piers, Also, who leads the docile spheres By withes of supple blue? Whose fingers string the stalactite, Who counts the wampum of the night, To see that none is due? Who built this little Alban House And shut the windows down so close My spirit cannot see? Who ll let me out some gala day, With implements to fly away, Passing pomposity? Emily Dickinson, Tutte le poesie, trad. di M. Guidacci, Mondadori, Milano 1997 11. calici: l immagine gioca sull evidente ambiguità del termine calice , che, oltre a richiamare un bicchiere colmo di vino o di qualche altra inebriante bevanda, in botanica indica l involucro esterno del fiore. deliba: gusta, assapora. 12. dissoluta: viziosa. 13. piloni: archi. 14. sfere: le sfere celesti in cui, secondo gli astronomi dell antichità, si disponevano gli astri. L universo era pensato, infatti, come una serie di enormi sfere concentriche ruotanti su sé stesse, al cui centro era collocata la Terra. 15. vincastri: bacchette fatte con il legno del salice, usate dai pastori per stimolare gli animali. 17. i chicchi della notte: le stelle. 22. giorno di gala: un giorno di festa, in cui si tiene una cerimonia solenne. 24. fasto: lusso, sfarzo. SPECCHI di CARTA Secondo alcuni il pensiero scientifico, scoprendo le leggi della natura, ha dissipato il mistero che in passato avvolgeva il mondo. Sapere come bruciano le stelle o come nascono le montagne non le rende però meno affascinanti ma, al contrario, ancora più portentose. Comprendiamo allora la meraviglia che portò sacerdoti e poeti dell antichità a celebrare Dio come un grande costruttore, sublime artefice del creato. Chi conosce la maestria necessaria, per esempio, a costruire un ponte, una nave o una città, non può rimanere indifferente dinanzi alla struttura dell universo: un meccanismo, anzi, un insieme sterminato di meccanismi che funziona alla perfe- 240 zione. Dei grandi spettacoli della natura non colpisce tanto, o non solo, la bellezza, ma soprattutto l efficienza. Pensiamo all anatomia del fiore, al balzo della tigre, alla forma di una conchiglia... tutto è calcolato al millimetro, serve il suo scopo, è disegnato con meticolosa accuratezza. Man mano che la conoscenza allarga i suoi orizzonti, la macchina dell universo si scopre sempre più complessa e perfetta: quali che siano le nostre convinzioni in materia religiosa, siamo commossi, e talvolta inquietati, da tale progetto. Dalla sua vastità, dalla sua ambizione: dal marchio di fabbrica sicuro, inconfondibile, che accomuna il microbo e la galassia.
T3 ANALISI PASSO PASSO - EMILY DICKINSON, Portatemi il tramonto in una coppa