Focus sull autore | CAPRONI SPECCHI di CARTA Coloro che ci hanno cresciuto conoscono tutto di noi: ci hanno visti prima bambini e poi ragazzi, e ci aiutano a entrare nella vita. Ma della loro giovinezza che cosa sappiamo? Per noi sono sempre stati adulti, forti, indipendenti, ma com erano quando avevano la nostra età? Forse ce l hanno raccontato, ma non li possiamo veramente, in senso proprio, ricordare da ragazzi: non c eravamo quando, alle prese con le emozioni e le speranze della giovinezza, con i primi sentimenti, entravano nel mondo. Il poeta prova a colmare questa lacuna immaginandosi, dopo la morte della madre, la sua adolescenza: sente parlare di Anna, la vede in mezzo alle altre persone, ne ricorda l aspetto, il carattere e le virtù con un misto di entusiasmo e di tenero affetto. Il lettore, così, viene portato sulla scena e partecipa, con l autore e gli altri ammirati livornesi, al passaggio della giovane che, recandosi al lavoro, porta con sé un atmosfera vibrante di vitalità e di fervore. GUIDA ALLA LETTURA Annina vista dagli altri Caproni rappresenta una scena della vita quotidiana della madre da giovane. Nella prima strofa si immagina, in un atmosfera insieme realistica ed evocativa, la ragazza vista dalle altre persone della sua città. Inizialmente, infatti, viene presentata attraverso la sua fama, tramite l opinione che gli altri manifestano sul suo conto. Di lei, il figlio-poeta sottolinea l eccezionale bravura nelle diverse tecniche del ricamo, una bravura che pare assumere una valenza esemplare, quasi simboleggi il segno di una virtù interiore: la maestria della ragazza è tale che i cittadini, quando la vedono passare, se la indicano a vicenda, lodandola, come accadeva alla Beatrice di Dante nel sonetto Tanto gentile e tanto onesta pare («Ella sen va, sentendosi laudare, / benignamente d umiltà vestuta , vv. 5-6). Poi però Caproni mette in luce la reazione di Anna ai saluti e illustra, con efficacissimi ossimori, il contrasto dei sentimenti che si agitano nel giovane cuore della donna. Da una parte, vediamo la naturale discrezione dell adolescente che, per scarsa familiarità con la società, si intimidisce in mezzo alle altre persone; dall altra, scopriamo, nell orgoglio di essere riconosciuta, la felicità di chi si vede apprezzato per le proprie capacità nei gesti e nelle parole degli altri. Annina vista dal poeta Nella seconda strofa l attenzione del lettore è spostata direttamente sulla figura di Anna: con la felice ambiguità dei poeti, che sanno dire molto con poche parole, Caproni tratteggia insieme l aspetto e l indole della madre da giovane, definita come una personcina schietta (v. 11). L espressione è ambigua perché si può riferire, contemporaneamente, sia alla sincerità e alla candida genuinità di Anna, sia all asciutta agilità del suo corpo snello di adolescente, ancora privo della matura pienezza della donna adulta. In effetti, la sua descrizione combina i tratti fisici e quelli caratteriali: alla schiettezza della persona si accompagnano, come due facce della stessa medaglia, la fierezza dell indole e la magrezza della corporatura. Ne emerge un ritratto come in punta di matita, che comunica l impressione di una presenza svelta e vivace, e allo stesso tempo dolce e gentile. Ma quali sono le qualità interiori che rendono la ragazza tanto benvoluta dai suoi concittadini? Per Caproni sono la mancanza di vanità e la costanza, elementi che sottolineano la sua forza tranquilla nelle relazioni personali e l umile tenacia nel lavoro. Possiamo così cogliere, in 267
T10 La gente se l’additava (da Il seme del piangere)