I generi UNIT 5 La poesia civile Fratelli T8 TRATTO DA L allegria, 1931 METRO versi liberi Una frase rivolta a soldati sconosciuti, colta al volo di notte dal poeta, si trasforma in una fiammella di umanità che illumina il buio della guerra. A scaldare il cuore basta una parola, foderata d affetto: fratelli. Audio LETTURA Mariano* il 15 luglio 1916 Di che reggimento siete fratelli? Parola tremante nella notte 5 Foglia appena nata Nell aria spasimante involontaria rivolta dell uomo presente alla sua fragilità 10 Fratelli Giuseppe Ungaretti, Vita d un uomo. Tutte le poesie, a cura di L. Piccioni, Mondadori, Milano 1992 PAROLA DI Spasimante Propriamente spasimare significa soffrire molto o avere dolori molti forti (spasimi): un ferito spasimante. Con uso figurato, può anche voler dire patire per l ardente desiderio di qualcosa o per un sentimento molto forte. Riferito a persona, soprattutto nel linguaggio letterario o con ironia, spasimare per qualcuno vuol dire esserne innamorato perdutamente. La forma nominale (quindi il sostantivo spasimante) è usata per lo più in senso ironico per indicare una persona innamorata, talvolta un po assillante: sei pieno di spasimanti! * Mariano: Mariano del Friuli, non distante da Gorizia. Si tro- vava allora sulla linea del fronte. 1. Di che reggimento siete: il buio impedisce di riconoscere il reggimento d appartenenza dei soldati. 3. Parola tremante: la parola fratelli rappresenta un minimo barlume di umanità in un contesto di violenza inaudita. 6. spasimante: in quanto lacerata dagli spari, e percorsa dagli strazianti lamenti dei feriti. 7. involontaria: istintiva. 8-9. presente alla sua fragilità: consapevole della sua precaria condizione esistenziale. SPECCHI di CARTA Che cosa sono le parole? Suoni che in un attimo si spengono nell aria. Eppure il loro potere è smisurato. Le parole possono ferire come frecce velenose, guarire come un balsamo, emozionare come un bacio. Abbiamo fra le mani anzi sulle labbra uno strumento magico, in grado di aprire qualsiasi porta, ma spesso non ce ne rendiamo conto. Nell uso quotidiano le parole si logorano, perdono smalto, annerite dalla banalità e dall ipocrisia. Proviamo allora a lustrarle, a mormorarle, a ripeterle finché il loro vero significato torna a brillare, come fa Ungaretti con fratelli. Tre sillabe che all improvviso lo investono, risvegliando la solidarietà sepolta dagli orrori della guerra. un esercizio semplice, adatto anche alle situazioni normali. Anche un semplice buongiorno , allora, può portare con sé un afflato di primavera. 314