Percorsi di educazione civica 110 115 120 125 130 338 AGENDA 2030 il divario di genere si sta riducendo. E basterebbe questo dato a farci guardare al lavoro agile come a una gran risorsa positiva per il futuro. Cambia anche la relazione tra lavoratore e impresa. Se in precedenza il rapporto era, se non equo, chiaro (soldi in cambio di tempo), ora si tratta di soldi in cambio di prestazioni. E di più soldi in cambio non di più tempo (gli straordinari retribuiti) ma in cambio di maggiori o migliori prestazioni. Ma il tempo è un dato oggettivo, mentre la quantità e la qualità delle prestazioni possono essere più difficili da codificare e valutare, specie se gli obiettivi non sono chiari e condivisi. O se chi è preposto a valutare non è preparato a farlo. E come influirà, tutto questo, sulle contrattazioni sindacali? E ancora: poi­ ché cambia il modo di lavorare dei dipendenti pubblici, forse cambierà in me­ glio anche il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione, proprio perché il lavoro agile da una parte obbliga i dipendenti a lavorare per obiettivi, dall al­ tra costringe le istituzioni a riorganizzarsi in modo radicale, ottimizzando le procedure, formalizzando le prestazioni e istituendo indicatori adatti a valu­ tarle. E a migliorare rapidamente e drasticamente le competenze informatiche del personale. Infine, il lavoro agile influisce su due grandi questioni che riguardano il futuro di tutti noi: la prima è la sostenibilità ambientale. E qui è chiaro che l impatto può essere in larga misura positivo: si riducono le emissioni, si de­ congestionano i trasporti pubblici e le città, forse si rianimano i borghi. Ma come la mettiamo, per esempio, con il consumo di suolo? Nel lungo periodo, le mille postazioni d ufficio che oggi si trovano impilate in un singolo grattacielo centrale peseranno più o meno delle stesse mille postazioni sparse in abita­ zioni private distribuite nelle aree periferiche, o nei borghi? Senza contare